Tra i vari miracolati salvati da Di Maio e rimasti ancorati al governo compare anche Manlio Di Stefano, nonostante abbia dimostrato ben pochi meriti nel corso del precedente governo. Di Stefano infatti è ricordato maggiormente per il suo commento a Jean-Claude Juncker, che seguiva quello di Salvini: “La stupidità delle affermazioni di #Moscovici non ci permette di trarne un’analisi politica, tantomeno tecnica. Sarà solo passato in buvette con l’amico #Juncker a farsi un goccio, peccato mancasse #Renzi che con loro condivide il fastidio per la ritrovata democrazia in #Italia” scriveva nell’ottobre 2018.
Certo, im seguito alla crisi, Di Stefano ha fatto schiera intorno a Di Maio, dichiarando Salvini un ‘traditore’. Ma nel suo difendere strenuamente i suoi leader, Di Stefano perde di vista – o dimentica – il suo passato. Come stamattina, quando ha affermato che l’incontro tra M5s e Gilet Gialli (avvenuto a febbraio 2019) fosse stato prima che le proteste dilaniassero Parigi. Cosa non vera, dato che già all’epoca dell’incontro si erano registrati numerosi scontri nelle settimane precedenti.
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