Salvini minimizza le minacce alla Segre e ribadisce: "No a una commissione sovietica"
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Salvini minimizza le minacce alla Segre e ribadisce: "No a una commissione sovietica"

Il capo della Lega ci tiene a passare anche lui per vittima: ""Anche io ricevo minacce, ogni giorno. Le minacce contro la Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime"

Segre e Salvini
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7 Novembre 2019 - 10.26


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In mattinata aveva minimizzato dicendo: “Anche io ricevo minacce, ogni giorno. Le minacce contro la Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime”. Un modo per mettersi dalla parte delle vittime e per far passare quello che sta accadendo alla senatrice a vita come ordinaria amministrazione.

Subito dopo Salvini è tornato sull’argomento: “So che il ministero dell’Interno valuta sempre con estrema attenzione se ci sono dei problemi o meno e se ha deciso di affidare la scorta a Liliana Segre evidentemente c’erano dei motivi per farlo. Liliana Segre ha tutto il mio affetto e la vicinanza che sarà anche personale nei prossimi giorni… ma ce lo terremo per noi”.
Ha poi aggiunto Salvini: “Negare l’olocausto nel 2019 significa che sei malato e devi essere curato da uno bravo” ha sottolineato. Alla domanda se la Lega ha intenzione di rivedere la sua posizione sulla commissione Segre, Salvini ha però risposto: “no, un conto e perseguire l’antisemitismo, un conto è dare in mano ad una commissione sovietica di sinistra la definizione di cosa è (sia, ndr) razzismo e cosa non lo è”.

Zingaretti: “Facciamole scudo”

“A pochi mesi dagli anni 20 di questo nuovo secolo, a una donna straordinaria come Liliana Segre viene assegnata una scorta: potrebbe essere vittima di attacchi razzisti. Di fatto in qualche modo si limita o si vincola la sua possibilità di vivere libera”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti su Facebook. “Non laviamocene le mani- esorta- dobbiamo difenderla tutte e tutti facendo scudo con la forza delle idee e l’impegno civile. Ogni giorno. Affinchè gli anni 20 del 2000 siano anni di riscatto della dignità umana, di libertà e democrazia. E il deputato dem Emanuele Fiano afferma: “A Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, oggi lo Stato assegna una scorta perché la deve difendere da nuove minacce. È un terribile segnale, è un mondo che corre all’indietro. Difendere oggi chi ha attraversato l’inferno ieri è un dovere ma è anche una sconfitta”.

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