Di Maio dopo il salvataggio di Grillo: "Con il Pd contratto fino al 2023 ma in Emilia..."
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Di Maio dopo il salvataggio di Grillo: "Con il Pd contratto fino al 2023 ma in Emilia..."

Sfiduciato e senza alcuna credibilità dentro al movimento, Giggino al momento è ancora al suo posto sotto tutela del comico genovese. Ma in Emilia Romagna correranno da soli

Di Maio e Beppe Grillo
Di Maio e Beppe Grillo
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24 Novembre 2019 - 09.31


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Dopo tanti capricci da prima donna, pur rappresentando il nulla politico ed essendo la principale causa del tramonto grillino, ora che Di Maio è stato salvato da Grillo per la collottola ma blindato perché non rompesse le scatole con l’alleanza con il Pd e la sinistra mostra ben più miti consigli.
Ma il danno è stato fatto: “Vogliamo un governo che duri tre anni ed è per questo che vogliamo rafforzarlo con un contratto che dica ai cittadini cosa e quando si farà”.
Così, in un’intervista al Messaggero in apertura, Luigi Di Maio rilancia la sua proposta sul contratto, cui allegare anche “un calendario”. E slega il destino del governo dal voto sulle Regionali. “In Emilia – afferma – siamo aperti al lavoro delle liste civiche che vorranno sostenere il nostro progetto” e “gli iscritti si sono espressi”.
“Il M5s – aggiunge – corre per portare avanti le sue idee e il suo programma. Certo il risultato non sarà semplice, ma lavoreremo con umiltà. Credo in un governo che fa le cose, che risponde alle esigenze dei cittadini e che li ascolta. La Lega e la Meloni passano le giornate a raccontare bugie, dopo aver votato la Fornero e dopo aver sostenuto Monti, gli italiani lo capiranno presto”.

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Ad avviso del suo capo politico, il M5s non toglierà voti al Pd: “è il contrario. Se non ci presentassimo tanti nostri simpatizzanti voterebbero per i sovranisti”. Di Maio parla di “una grande riorganizzazione fra 15 giorni con il team del futuro: nascerà’ il primo organo politico del M5s. Venti persone che mi affiancheranno” e “le presunte notizie sul rapporto tra me e Grillo erano fake news”. 
Il dialogo tra Pd e Lega sulla legge elettorale? “Come tutte le riforme – afferma -, deve partire da punto di partenza della maggioranza e poi arrivare alle opposizioni. Storicamente siamo a favore del proporzionale”. Infine, sulla Capitale: “Chiedo che si lavori per Roma e che anche la Regione faccia la sua parte. Virginia potrà fare di più quando avrà i giusti poteri”.
Secondo la regola del mandato zero, Raggi non potrà più candidarsi sindaco nel 2021: cambierete la regola se la sindaca vorrà ripresentarsi? “Virginia non me l’ha mai chiesto”, conclude.

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