Bonafede ci ripensa: "Sulla prescrizione non voglio provocare una crisi"
Top

Bonafede ci ripensa: "Sulla prescrizione non voglio provocare una crisi"

Il Guardasigilli invita la maggioranza a "dialogare meglio su questi temi: lavoriamo"

Alfonso Bonafede
Alfonso Bonafede
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Dicembre 2019 - 13.00


ATF

Sul tema della prescrizione il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, non ha intenzione di “rompere con nessuno o provocare una crisi di governo”. Il Guardasigilli invita invece la maggioranza a “dialogare meglio su questi temi: lavoriamo”. Anche perché “rifiuto di pensare che una maggioranza con M5s e Pd possa mettere in crisi un governo sulla prescrizione”. E da parte dei Cinquestelle “non ci sono veline, ma dichiarazione trasparenti”.

“C’è la mia sincera disponibilità a vagliare le proposte del Pd e delle altre forze di maggioranza. La riforma del processo non è solo mia, l’ho scritto a magistrati e avvocati. Se ci sono altre proposte siamo qui per vagliarle”, ma “no a strumenti per far rientrare la prescrizione con un altro nome”, ha aggiunto Bonafede, rispondendo ai giornalisti sulla prescrizione e la riforma del processo penale.

“La giustizia ha avuto un ruolo nella crisi del governo, perché dall’altra parte non sono arrivate proposte. C’è una maggioranza con cui si può dialogare meglio su questi temi e allora dico ‘lavoriamo!'”, ha affermato Bonafede, precisando che “anche questa mattina ho avuto interlocuzioni con esponenti del Pd e c’è un terreno per cercare soluzioni”. La proposta di dare tempi certi oltre i quali decade il processo “è un modo per far rientrare la prescrizione dalla finestra”, “la rispetto ma non posso condividerla”, ha concluso.

Leggi anche:  Ucraina, Pd e +Europa al governo Meloni: "Cosa aspettate a mandare nuovi aiuti difensivi a Kiev?"

Il  ministro tenta in qualche modo di allentare la tensione fra Pd e M5s sul tema caldo della riforma della prescrizione. I Cinquestelle, dal canto loro, hanno premuto l’acceleratore anche dopo l’intervento del segretario Dem Zingaretti che chiedeva agli alleati di mettere da parte “polemiche insensate” sottolineando che “non si può governare insieme se ci si sente avversari”.

In una nota, il M5s aveva ribattuto che “con le minacce non si va da nessuna parte” e chiedeva “di essere leali e andare avanti in maniera compatta” per “mettere la parola fine all’era Berlusconi”. Il Pd aveva replicato allora a stretto giro: “La riforma della prescrizione è nelle mani del presidente Conte, non certo delle veline del M5S. Serve un intervento correttivo, decida Di Maio se vuole condividerlo con la maggioranza, o lasciare che il Parlamento si esprima”.

Native

Articoli correlati