Governo, nuove grane: si è dimesso il Ministro dell'Istruzione Fioramonti
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Governo, nuove grane: si è dimesso il Ministro dell'Istruzione Fioramonti

Nelle scorse settimane aveva lamentato la mancanza di soldi in manovra da dedicare alla scuola: "Servirebbero 24 miliardi, i 3 previsti sono appena sufficienti"

Lorenzo Fioramonti
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26 Dicembre 2019 - 09.25


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La maggioranza al Governo perde un pezzo, proprio a ridosso del nuovo anno: Lorenzo Fioramonti si è dimesso da Ministro dell’Istruzione in seguito alle polemiche delle scorse settimane durante le quali Fioramonti aveva più volte lamentato la mancanza di soldi per la scuola all’interno della manovra economica. 
“La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza ma rappresentano la linea di galleggiamento” aveva detto Fioramonti, che ha deciso di abbandonare il Governo in seguito al definitivo ok alla manovra economica da parte dell’esecutivo. 
Si vocifera che a Fioramonti stia stretto lo stesso M5s e che sia sul punto di fondare un gruppo parlamentare filogovernativo ma comunque autonomo, che faccia da ‘embrione’ di un nuovo soggetto politico. 

“Abbiamo criticato molto duramente Fioramonti per le sue dichiarazioni e i suoi provvedimenti, ma almeno dobbiamo riconoscergli la coerenza, sempre che non ritiri le dimissioni”. Federico Mollicone, Capogruppo in Commissione Cultura e Istruzione alla Camera, commenta così in una nota le dimissioni del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. “Se un ministro si dimette per l’insufficienza dei fondi stanziati per la scuola e l’università – conclude Mollicone – si dimostra il fallimento delle politiche scolastiche del governo Pd-M5S di cui faceva parte. Diciamo, però, che lui era la ‘padella’ e ora temiamo ‘la brace”.

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Di giubilo è la reazione dell’opposizione, che vede il governo indebolirsi ulteriormente con questa decisione: “Babbo Natale ha portato un bel regalo al mondo della scuola italiana: le dimissioni del ministro Fioramonti. Sarà ricordato per il suo decreto ammazza precari e per aver chiesto di sostituire il crocifisso con il mappamondo. Insomma era degno del governo giallorosso non della scuola italiana che aspetta risposte concrete” scrive su Facebook Antonio Iannone di Fratelli d’Italia.

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