Paragone al vetriolo contro Di Maio: "Non si dimette perché appiccicato al potere"
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Paragone al vetriolo contro Di Maio: "Non si dimette perché appiccicato al potere"

Il senatore espulso da M5s e che promette ricorso sempre più in guerra con Giggino: "Con Di Battista vogliamo fare qualcosa insieme"

Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone
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12 Gennaio 2020 - 15.59


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Ormai Giggino per lui è quello che Conte è per Salvini: l’avversario principale.
“Luigi Di Maio secondo me non si dimette dalla guida del Movimento 5 Stelle e farà di tutto per tenersi appiccicato a questo potere”.
Lo ha affermato Gianluigi Paragone, senatore espulso dal M5s. “E’ nella natura stessa di Di Maio, un trentenne che dice e pensa di aver raggiunto per merito proprio quella posizione e non la vuole lasciare”, ha aggiunto.
Il senatore, ospite della trasmissione Mezz’ora in più su Rai 3, ha usato parole molto forti nei confronti del ministro degli Esteri: “I compagni di Luigi piazzati nei ministeri a spese dei contribuenti: il movimento non può fare questa cosa”.
 Paragone ha poi aggiunto: “Luigi aveva una forza sua naturale, ma tutti i ragazzi di 30-32 anni senza l’esperienza non possono combinare nulla. L’errore madornale di Luigi è quello di pensare di poter fare a meno dell’esperienza di altri”.

Invece secondo il senatore espulso “l’intelligenza che ha Davide Casaleggio dovrebbe essere sfruttata meglio nel Movimento, è un ragazzo colto che studia ancora, a differenza di molti altri nel Movimento”.
 Per quanto riguarda il rapporto con Alessandro Di Battista, Paragone ha spiegato che “vogliamo mettere insieme qualcosa di culturale che si richiama alle origini del Movimento, magari un gruppo di lavoro o uno spettacolo teatrale. Siamo in contatto da tempo e abbiamo le idee chiare”.

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