Salvini nei panni del martire si trova bene: d’altronde, era questione di tempo, prima che passasse dal baciare i rosari a spacciarsi per il Messia. Sulla Gregoretti, il leader della Lega si sente al centro di un complotto, che non esita a definire ‘politico’: “Se mi manderanno a processo sarà un processo politico ma penso che dovranno trovare un Tribunale molto grande perché immagino che alcuni milioni di italiani vorranno farmi compagnia e li inviterò uno per uno perché controllar i confini e l’onore di un Paese sono un dovere di un politico. Ricordo che sarei imputato per sequestro di persona aggravato e continuato, che prevede fino a 15 anni di carcere, per aver bloccato per quattro giorni lo sbarco di 131 migranti in attesa che cinque Paesi europei e la Conferenza episcopale italiana accettassero di accoglierli. Questo è un crimine per cui rischio quindici anni di carcere, ed è un gesto di cui vado orgoglioso. Ricordo che abbiamo diminuito gli sbarchi e meno sbarchi significa meno morti e meno sofferenza”.
Per l’ex ministro dell’Interno, M5s e Pd vogliono dare l’ok all’autorizzazione a procedere non per vendetta ma “più banalmente per poltrone e interessi personali. Evidentemente c’è qualcuno per cui la lealtà, il senso dell’onore, la parola data, il gioco di squadra, valgano di meno rispetto alla convenienza personale. Penso che chiunque sia all’ascolto, può avermi in simpatia o antipatia, ma sapeva e sa che la lotta all’immigrazione clandestina, il controllo degli sbarchi, il coinvolgimento dell’Europa, è una cosa che avrei voluto fare e che ho fatto per un anno. Hanno cambiato idea perché ora sono alleati del PD, riaprono i porti e gli sbarchi sono più che raddoppiati, questo dicono i numeri”.
Quanto al rinvio del voto in Giunta per le immunità chiesto dalla maggioranza, Salvini ha osservato: “Se sono secondo il Pd un criminale me lo dicano domani, l`Italia deve sapere se Salvini è un criminale o è un Ministro che ha difeso il suo Paese. Cosa cambia tra questa settimana e i primi di febbraio?” si chiede il Capitano, facendo il finto tonto. É abbastanza evidente che la decisione di rinviare il voto è stata presa per impedirgli di fare la vittima sul processo a pochi giorni dalle elezioni in Emilia-Romagna.
Una tattica che però non sta funzionando più di tanto, visto il melodramma che sta mettendo su il leader della Lega: “Lascio giudicare chi ascolta se il rinvio per non perdere voti in Emilia-Romagna e in Calabria dove si vota il 26 gennaio sia una roba dignitosa o meno. Leggendo i giornali oggi vedo che stanno litigando sull`autonomia, sulla prescrizione, sul taglio del cuneo fiscale, sulle infrastrutture, di Alitalia non c`è traccia, di Ilva non c`è traccia, Mercatone Uno ha chiuso e non si sa che fine farà. Cosa dobbiamo aspettare di più per dare la parola agli italiani?”.
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