Calenda e Renzi presto alleati: "Lavoriamo a un polo comune anche con +Europa"
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Calenda e Renzi presto alleati: "Lavoriamo a un polo comune anche con +Europa"

Il fondatore di Azione parla di un dialogo con il fondatore di Italia Viva e la Bonino per un'alternativa alla destra e al populismo M5s al quale (secondo loro) il Pd ha ceduto

Renzi e Calenda
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17 Gennaio 2020 - 10.12


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Sono due ‘galli’ che fanno fatica a stare nello stesso pollaio. Però, a parte questo, sono due signori che esprimono una linea politica molto simile: non di sinistra, semmai liberal-centrista, riduzione dei diritti sul lavoro nel nome di una maggiore flessibilità e precarietà che, a loro avviso, sarebbe ripagata da un mercato del lavoro più vivace. Poi un ambientalismo ‘moderato’ che non escluda le trivelle.
Alla fine non potranno che ritrovarsi: “Con Matteo Renzi, per la formazione di un polo comune contro destra e sinistra, certo che ci siamo sentiti, e di sicuro all’ Italia serve una terza forza contro il populismo dei 5 stelle a cui il Pd ha ceduto tutto e contro il sovranismo di Salvini. A questo terzo polo noi di Azione stiamo lavorando con Più Europa”.
A dirlo, in un’intervista a ‘Il Messaggero’, è Carlo Calenda. “Quanto a Renzi – aggiunge Calenda – siamo d’ accordo a ragionare e in Puglia c’’è l’occasione di farlo e il terreno giusto, su candidati comuni nel voto delle regionali quando i candidati proposti dal Pd non li riteniamo bravi. Con Renzi ci siamo detti che Michele Emiliano è un pessimo governatore. Oltretutto non si capisce perché il Pd lo candidi, visto che ha sempre sputato su quel partito in tutti i modi, non è più del Pd, ha attaccato tutte le politiche del Pd quando governava con il centrosinistra e alle primarie ha portato le truppe cammellate”.
Con Italia Viva, spiega ancora, “al momento, ci divide la posizione sul governo: il partito di Renzi è nella maggioranza e noi all’opposizione. Ciò non toglie che, per esempio alle suppletive di marzo a Roma, si possa trovare un candidato comune. Ne ho in mente alcuni. Non faccio nomi, ma serve qualcuno che abbia una conoscenza molto profonda e di tipo anche tecnico della Capitale. Perché Roma avrà un’ importanza particolare nel 2020. C’ è la discussione sui poteri straordinari della Capitale e un’emergenza cittadina evidente e davvero preoccupante”.

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