La frecciata ai ‘traditori’ che hanno pugnalato alle spalle lanciata ieri da Luigi Di Maio nel suo discorso di addio come capo politico dei cinque stelle non è piaciuto a Gianluigi Paragone, che ha capito che l’ex leader M5s parlava proprio di lui: “Devo ringraziare Di Maio. Quella che poteva essere la sua giornata alla fine ha illuminato ben altri protagonisti. Poteva godersi la giornata in santa pace, invece è riuscito ad accendere i riflettori sui ‘traditori’. Un genio della comunicazione…” ha detto Paragone, che è stato espulso dal movimento a inizio gennaio.
“Nel mirino di Di Maio c’è anche Patuanelli. Il suo disegno è arrivare agli Stati Generali, approfittare delle faide interne e riprendersi la leadership. Ma il Movimento è avviato al tramonto: se dobbiamo parlare di tradimenti, il più grande traditore è Di Maio. Ha tradito il sogno degli elettori, è imbarazzante commentare e dare un senso politico a quello che stiamo vedendo”, dice Paragone. “Chi rischia tantissimo è anche Giuseppe Conte. È tutt’altro che sereno il ragazzo”.
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