"Spieghi la frase su innocenti e carcere", Bonafede: "Non mi avete capito"
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"Spieghi la frase su innocenti e carcere", Bonafede: "Non mi avete capito"

Così, in un lungo post su Facebook, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede replica alle polemiche sollevate da una frase pronunciata in diretta ieri sera a 'Otto e Mezzo'

Alfonso Bonafede
Alfonso Bonafede
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24 Gennaio 2020 - 09.38


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Un botta e risposta sul ‘lodo Conte’ fra la giornalista Annalisa Cuzzocrea e il ministro Alfonso Bonafede finisce nel mirino di Gaia Tortora. Oggetto di una domanda con richiesta di chiarimento via Twitter della cronista figlia di Enzo Tortora, una frase pronunciata in diretta dal guardasigilli nel corso della puntata di ‘Otto e Mezzo’ ieri sera . “Gli innocenti non finiscono in carcere”, le parole del ministro, ‘bacchettato’ immediatamente da Cuzzocrea che ha spiegato: “Dal 1992 al 2018, 27 mila persone sono state risarcite dallo Stato per essere finite in carcere da innocenti. Quindi gli innocenti finiscono in carcere”.

A stretto giro, il tweet di Gaia Tortora: “Ministro le chiedo di spiegare la sua frase ad Otto e Mezzo ‘gli innocenti non finiscono in carcere’. Grazie”. Bonafede replica: “Parlavo degli assolti”
La risposta. “Ci tengo a chiarire perché non voglio che ci siano strumentalizzazioni su un punto così delicato”. Così, in un lungo post su Facebook, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede replica alle polemiche sollevate da una frase pronunciata in diretta ieri sera a ‘Otto e Mezzo’ su innocenti e carcere. “Gli innocenti non finiscono in carcere”, le parole del guardasigilli, che ora chiarisce.

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“Nell’intervista di ieri sera, mentre si stava parlando di assoluzioni e condanne – spiega Bonafede -, ho specificato che gli ‘innocenti non vanno in carcere’ riferendomi evidentemente e ovviamente, in quel contesto, a coloro che vengono assolti (la cui innocenza è, per l’appunto, ‘confermata’ dallo Stato). Ad ogni modo – si legge ancora -, la frase non poteva comunque destare equivoci perché subito dopo ho specificato a chiare lettere che sulle ipotesi (gravissime) di ingiusta detenzione, ‘… sono il ministro che più di tutti ha attivato gli ispettori del ministero per andare a verificare i casi di ingiusta detenzione …’ (come da video di questa specifica parte dell’intervista)””Aggiungo, infatti – continua -, che per la prima volta ho introdotto presso l’Ispettorato in maniera strutturata il monitoraggio e la verifica dei casi di riparazione per ingiusta detenzione, anche in occasione delle ispezioni ordinarie”, conclude Bonafede.

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