Santori (Sardine): "In queste elezioni Bonaccini è l'outsider"
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Santori (Sardine): "In queste elezioni Bonaccini è l'outsider"

Il leader delle Sardine: "Non abbiamo perso una piazza contro Salvini, eppure era sempre davanti a noi sui media. È uno scollamento tra il reale e il virtuale"

Mattia Santori
Mattia Santori
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26 Gennaio 2020 - 09.34


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Nel giorno delle elezioni, su Il Fatto Quotidiano compare un’intervista a Mattia Santori, leader delle Sardine, che afferma: “Non si è capito quanto in competizioni di questo tipo il Bonaccini di turno sia l’outsider. Ce ne siamo accorti stando dentro l’arena, e non fuori a guardare. 
“Noi non siamo in contrapposizione con altre forze politiche, siamo persone – spiega – Fuori da ogni schema politico: è per questo che arriviamo meglio. Le sardine sono nate quando la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni era già avanti di 6 punti nei sondaggi. Bonaccini è già un miracolo che se la giochi testa a testa”.
Come in Umbria, per Santori, anche in Emilia “c’è stato uno scollamento tra il reale e il virtuale veicolato da social e media. Non abbiamo perso una piazza contro Salvini, eppure era sempre davanti a noi sui media”.
L’Emilia-Romagna “è divisa in due. Da una parte, quelle persone che oggi andranno solo a mettere una X. Dall’altra, quanti, per ragioni di vita, di volontariato, di associazionismo, costruiscono giorno dopo giorno la comunità in cui vogliono vivere”.
Non si gioca una sfida tra partiti, “ma tra due modi di vedere la società”. Non si sta votando un centrodestra liberale, “perché i comunisti devono morire. Si vota per la democrazia”.
Le Sardine non hanno fatto appello al voto disgiunto, “perché non è il nostro ruolo. Abbiamo detto due mesi fa: ‘Svegliatevi’. E poi non abbiamo mai mollato. Ma ora sta alla responsabilità di ciascuno”. E precisa: “Non sono scoraggiato. Comunque vada il voto. Solo molto stanco, ma contento”.
Ora le Sardine, nella nuova fase, lavoreranno meno “all’arrembaggio delle piazze, e più per un’ identità. Candidarci per ora resta fantapolitica”. Parlando della Lega, per Santori “una forza politica che vive sul, e del, web dura finché il sovranismo internazionale decide di foraggiarla. Quando il cavallo cambierà, e passeranno a tifare per la Meloni, Salvini verrà dimenticato”.

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