Un botta e risposta partito da un commento scritto per Micromega da Tomaso Montanari, storico dell’arte da tempo impegnato a dare un contributo critico per il rinnovamento e il rilancio della sinistra.
Montanari ha detto che in Emilia Romagna con Bonaccini non ha vinto la sinistra ma soltanto una destra differente. Provocando la replica del governatore che ha battuto la Borgonzoni e, soprattutto, Salvini.
Ha scritto Montanari: “È una buona notizia che l’Emilia Romagna non sia passata sotto il governo di estrema destra della Lega, e che il plebiscito mediatico costruito da Matteo Salvini non sia andato a buon fine.
Ma francamente sono molto scettico, e a tratti francamente preoccupato, per la lettura entusiastica che di questo passaggio elettorale si sta dando anche nella sinistra che da tempo ha saggiamente deciso di non vedere nei turni elettorali i generatori del futuro. Provo a spiegare perché”.
E al termine di un lungo ragionamento aveva concluso: “Non ci accorgiamo del danno culturale e morale inflitto da questo ennesimo restringimento dello spazio critico, indotto dall’illusione ottica per la quale siccome lo ‘schema Bonaccini’ (fermare la destra estrema con la destra moderata) ha avuto successo, allora è anche uno schema giusto”.
Tu twitter la replica del presidente dell’Emilia-Romagna: “Tomaso Montanari ritiene io sia di destra, solo un po’ più moderato di Salvini. Dunque in @RegioneER
a suo parere ha vinto comunque la destra. Perché invece non si candida lui? Nel frattempo, mentre lui commentava, io ho battuto Salvini. Nelle urne, non abbaiando alla luna”.
Tomaso Montanari ritiene io sia di destra, solo un po’ più moderato di Salvini. Dunque in @RegioneER a suo parere ha vinto comunque la destra. Perché invece non si candida lui? Nel frattempo, mentre lui commentava, io ho battuto Salvini. Nelle urne, non abbaiando alla luna. pic.twitter.com/YhXQng6cob
— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) January 31, 2020