Una notizia che ha dell’incredibile: questa mattina Paolo Grimoldi, deputato della Lega, ha scritto in una nota che “davanti ad un notaio abbiamo fondato la nuova Lega Lombarda Salvini Premier. I soci fondatori, insieme al sottoscritto sono Daniele Belotti, Stefano Borghesi, Fabrizio Cecchetti, Gianmarco Centinaio e Attilio Fontana. Questo nuovo movimento, analogamente alla Lega Salvini Premier, proseguirà le battaglie che da anni portiamo avanti per i cittadini lombardi, per il territorio lombardo e per il suo sistema economico e produttivo. Le nostre stelle polari saranno Matteo Salvini, l’autonomia e sempre prima gli italiani!”.
Certo, prima gli italiani, che ma che abitino dal Po in su. E Matteo Salvini è segretario sia dell’uno che dell’altro partito. Qualcosa, quindi, non torna: quando la Lega è diventata nazionale, si credeva che il vecchio spirito di Umberto Bossi fosse stato definitivamente superato: la Lega ora era di tutta Italia, non solo delle regioni del Nord o della Lombardia, non sognava più l’autonomia e la sua direzione era decisamente cambiata.
Ma già all’epoca molti esponenti della Lega della prima ora, come Borghezio per esempio, avevano dato segni di insofferenza: per certuni, Padania e Italia continuano a non poter essere considerati lo stesso paese, checcé ne dica Salvini per ragioni elettorali. E la ri-fondazione della Lega Lombarda dimostra che questi sentimenti di autonomia non sono per nulla sopiti.
Stupisce però la presenza di Salvini a capo sia dell’uno che dell’altro movimento. Come dire, da una parte sono per l’Italia unita, dall’altro sono per l’autonomia. È evidente che c’è un conflitto di interessi, ma la cosa che più lascia basiti è come Salvini prende in giro i propri elettori del sud: sono consapevoli che, mentre si riempie la bocca di arancini e babà e promette al Sud mari e monti, dietro le loro spalle è tornato ad essere capo della Lega Lombarda?
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