Ospite a Omnibus su La7, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana/LeU ha parlato del primo tavolo della maggioranza sulla modifica dei decreti sicurezza. Quello di Fratoianni è stato un intervento pagato, che non ha parlato di cancellazione dei decreti, ma di necessaria riscrittura: “I decreti sicurezza così come sono ora non producono nulla se non ulteriore disordine. Sono figli di un nodo, quello che lega insicurezza e immigrazione. Non è che in alcuni casi non ci sia collegamento, ma il vero problema è che l’insicurezza si viene a creare là dove c’è povertà. E ad essere poveri sono sia i cittadini italiani che i migranti”.
“I decreti sicurezza eliminano la protezione umanitaria, che era uno strumento di flessibilità per ridurre situazioni di invisibilità delle persone. Badate che quello era uno strumento utile allo stato proprio per tenere sotto controllo la situazione, che altrimenti diventa ingestibile. Possiamo cambiare la forma, ne discutiamo, ma quello strumento va reintrodotto. Inoltre, i decreti impediscono a chi ha un procedimento in corso di richiesta di asilo di iscriversi all’anagrafe del comune dove vive. Questo vieta loro di accedere a servizi come la sanità, ledendo non solo la loro dignità ma impedendo alle istituzioni di avere un controllo su queste persone, andando ad aumentare le incertezze. E soprattutto, creano un inaccettabile rovesciamento della realtà quando si parla delle Ong: ora chi pratica la solidarietà viene trattato come un criminale”.
“Nella maggioranza c’è una grande convergenza sulla necessità di modificare i decreti” ha detto Fratoianni. “Bisogna togliere tutto quello che ha provocato problemi. Io non dò la colpa a Salvini del fatto che l’immigrazione in Italia è stata gestita malissimo, è così da dieci anni e io lo denuncio da sempre. Le cose non funzionano per nessuno, ma allora perché colpire gli Sprar, che sono le uniche realtà che funzionavano?”
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