Salvini usa la lotta alla mafia come pretesto per salvare i suoi decreti razzisti
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Salvini usa la lotta alla mafia come pretesto per salvare i suoi decreti razzisti

"Chi vuole cancellare i decreti sicurezza sta dalla parte della mafia" ha detto Salvini. Ma i due decreti sono esclusivamente contro le Ong e l'integrazione

Matteo Salvini
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19 Febbraio 2020 - 15.50


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Si sono delineate due linee sui decreti sicurezza: quella della maggioranza, che si è – finalmente – trovata d’accordo sulla necessità di modificarli, ma non di eliminarli (nonostante Pietro Bartolo da Bruxelles abbia esaustivamente affermato che vadano aboliti), e quella di Salvini, che ovviamente tenta di difendere a spada tratta la sua unica eredità del breve governo di cui ha fatto parte. E lo fa coi soliti metodi che non si possono definire in altro modo che ‘casinisti’, mirando esclusivamente a dipingere la realtà per quella che non è.
“Gli ignoranti che vogliono cancellare il decreto sicurezza o ci so o ci fanno. Nel decreto sicurezza ci sono soldi per i sindaci, per i vigili del fuoco, per le forze dell’ordine, c’è la lotta all’usura. Chi vuole cancellarlo è con la mafia” ha detto Salvini da Potenza, dove è in visita per incontrare il sindaco Mario Guarente e gli esponenti regionali del partito.
Come la maggioranza di governo ha espresso molto chiaramente, i decreti sicurezza non saranno cancellati, almeno non da questo esecutivo. Crimi, leader temporaneo del M5s, sta ribadendo da giorni che “i decreti sicurezza sono un passo avanti” e persino Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana/LeU ha detto che “bisogna tenere ciò che può essere utile, ma modificare ciò che non funziona”. 
E a non funzionare, nei decreti, è il nodo che lega l’immigrazione alla criminalità e all’insicurezza. Nodo che va sciolto, eliminando la spregiudicata criminalizzazione delle Ong e dei centri di accoglienza, cercando di favorire l’integrazione e non di ostacolarla. Come ha giustamente affermato Fratoianni, “l’insicurezza nasce lì dove c’è povertà. I decreti sicurezza non hanno alcun effetto in quel senso, ma creano semmai più confusione perché rendono invisibili le persone”.

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