Tommaso Cerno cambia idea: non va con Renzi, passa al Gruppo Misto
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Tommaso Cerno cambia idea: non va con Renzi, passa al Gruppo Misto

Lo stesso Cerno avrebbe spiegato ad alcuni colleghi che il mancato approdo fra i renziani sarebbe dovuto a dissapori con Matteo Renzi che non avrebbe mantenuto dei patti sottoscritti con lui.

Tommaso Cerno
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26 Febbraio 2020 - 17.38


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Dietrofront di Tommaso Cerno: il senatore esule dal Pd che aveva annunciato che sarebbe passato nelle fila di Italia Viva con Matteo Renzi ha cambiato idea, e passerà al Gruppo Misto. Lo stesso Cerno avrebbe spiegato ad alcuni colleghi che il mancato approdo fra i renziani sarebbe dovuto a dissapori con Matteo Renzi che non avrebbe mantenuto dei patti sottoscritti con lui.
Quando lo scorso 19 febbraio Cerno aveva annunciato la sua decisione l’aveva giustificata in questo modo: “Voglio guardare i contenuti. E questi contenuti sono temi fondamentali, che mi hanno spinto a lasciare il Partito democratico. Io appartengo all’area laica socialista e sono naturalmente schierato con i garantisti. Non è possibile accettare un processo eterno, non possiamo accettare queste intercettazioni: come giornalista ne ho avuto a che fare e so bene di cosa sto parlando”. 
“Questo governo – replica Cerno – è già in fase di prescrizione a sua volta. Non può durare, mi sembra ovvio. Perlomeno, non può durare se prima non scioglie questo contenzioso fondamentale e divisivo”.
Nei giorni successivi Cerno era stato protagonista di una polemica con il Pd sul mancato versamento del contributo alla federazione: “Il Pd di Milano ritiene che io debba dire quello che dice Sala, ma che soldi devo dare? Io non sono iscritto al Pd, non faccio parte del Pd. Sono stato eletto con il Pd, ma cosa c’entra questo? Si chiama strozzinaggio, si chiama pizzo, mi han chiesto il pizzo”, aveva detto.
Riguardo al passaggio al Gruppo Misto, Cerno ha dichiarato: “Da lì lanceremo una grande forza progressista e ecologista, seria. Per sfidare il Pd”. Dove? “Al congresso”, risponde Cerno. “Una forza ecologista che sfida il Pd e il governo del ‘sempre gli stessi’ si farà sentire al congresso. Se è vero che Zingaretti aprirà le porte alla società civile”.
“Per ora quando si parla con il Pd di libertà di espressione emerge sempre la loro indole penale… Ho sempre detto che uscivo dal gruppo del Pd. Ho il massimo rispetto per il presidente Marcucci. La mia critica è al segretario”, aggiunge Cerno. E con Italia Viva e Matteo Renzi che cosa è successo? “Il dialogo resta sempre aperto con tutto. Stimo Matteo. Ma – conclude il senatore – il mio percorso non ha in questo momento bisogno di capi né di dottrine”.
E aggiunge: “La sesta stella non ha senso in una forza centrista … io credo davvero alla piazza che diventa seggio… più di di Maio e Grillo. Come anche Renzi pensava nel 2014”. La ‘sesta stella’ di cui Cerno parlò anche nel suo intervento al Senato, nell’agosto scorso, quando votò in dissenso dal Pd sulla Tav e firmò la mozione di M5S. “Ho firmato la mozione di un altro Gruppo, del MoVimento 5 Stelle, e ringrazio il capogruppo Patuanelli per aver accolto la mia firma, una specie di sesta stella in questo Parlamento che sta cambiando davanti ai nostri occhi in queste ore”.

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