“Fermiamoci davvero”. È questo il messaggio che il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente della Provincia di Bergamo (in rappresentanza dei 243 sindaci della zona) Gianfranco Gafforelli, e i rappresentanti bergamaschi di tutti i partiti hanno mandato a Conte e Fontana. Una lettera-appello per chiedere un intervento “maggiormente coercitivo”.
La provincia è tra le più colpite dalla diffusione dell’epidemia.
“Facciamo convintamente nostra la nota trasmessa dalle Comunita’ Montane Val di Scalve e Valle Seriana, tra le piu’ colpite d’Italia, relativa alla richiesta di azioni forti, chiare e nette per contrastare il drammatico diffondersi del contagio da Covid-19 – hanno scritto i politici bergamaschi -. La situazione che si vive nell’intera regione Lombardia assume ormai i connotati dalla tragedia e questo e’ ancor più evidente purtroppo nella nostra provincia di Bergamo che in questi giorni sta vedendo morire tanti uomini e donne e cancellare intere generazioni, senza nemmeno poter dare un degno saluto”. Di più. “Ora si vuole rimarcare la necessità condivisa e trasversale di una effettiva presa di coscienza della drammaticità del momento anche per chi non vive questa Provincia – hanno proseguito -. Chiediamo, auspichiamo e sollecitiamo quindi un intervento maggiormente coercitivo che imponga nuove restrizioni: con i dati che tutti conosciamo non e’ pensabile che ancora oggi ci si debba basare sul buon senso dei cittadini chiamati a rispettare regole soggette alle più varie interpretazioni”. Quindi la richiesta di chiusura totale.
“Siamo consapevoli dell’importante presenza di attività produttive in Regione Lombardia che grande e operosa hanno fatto la nostra terra, e siamo consapevoli che maggiori restrizioni potrebbero comportare gravi conseguenze economiche, ma al momento tutto questo appare necessario per salvare delle vite e per tutelare il valore primario della salute che non può che precedere quello pur sacrosanto del mercato economico”, hanno evidenziato.
E ancora: “Al momento riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine. I movimenti sul territorio sono ancora troppi, e molti inesorabilmente costituiscono un vettore per questo virus. E’ arrivato il momento di fermarci, ma per davvero. In rappresentanza di tutti i 243 comuni della Provincia e con l’adesione convinta del Presidente della Provincia chiediamo dunque un intervento restrittivo e doveroso, che potrà aiutare a vincere questa guerra”.
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