Era chiaro che prima o poi Matteo Salvini ci riprovasse con il disco rotto del condono: secondo il leader della Lega, infatti, per “preparare la ‘ripartenza’, bisogna aprire tutti i cantieri possibili: Comuni e Regioni appaltino tutte i lavori già preparati, con una grande ‘pace edilizia’ oltre alla ‘pace fiscale’ per il 2020”.
È un condono tombale, chiedono i giornalisti? “No no, se hai costruito la casa sul fiume no… Ma se vogliamo ripartire non è il caso di smaltire tutto l’arretrato nei Comuni sulle richieste di condoni di piccoli abusi edilizi? In tempi di guerra non si possono avere i cavilli della Soprintendenza, della Corte dei Conti, dell’Anac, bisogna ripartire con la massima libertà di impresa”.
“Ringrazio molto i sindaci con cui sto comunicando ogni giorno, e domani a Conte chiederò che i pochi soldi possano essere spesi in autonomia. I 400 milioni possono essere usati solo per i buoni pasto, ma molti sindaci mi dicono che serve altro: magari non la spesa ma l’affitto o le bollette. Ci vuole buonsenso e autonomia”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, in una conferenza stampa.
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