L'ex sindaco di Verona Tosi: "Se non può parlare di migranti Salvini è morto..."
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L'ex sindaco di Verona Tosi: "Se non può parlare di migranti Salvini è morto..."

Flavio Tosi da anni andato via dalla Lega analizza il crollo nei sondaggi di Salvini: "L'emergenza Coronavirus ha oscurato il tema dell'immigrazione clandestina, che teneva in vita Salvini"

L'ex sindaco di Verona Flavio Tosi
L'ex sindaco di Verona Flavio Tosi
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27 Aprile 2020 - 17.44


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Forse sono le parole al veleno di un ex ma la sostanza è giusta: “Né Giorgetti, né Zaia muoveranno mai un dito per differenziarsi da Salvini. Non c’è pericolo, non hanno l’indole” per opporsi, ”non sono certo dei combattenti…”.
L’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, parla della Lega salviniana, alla luce dei sondaggi che la danno in calo, sotto il 30%, e delle frizioni interne emerse in questi giorni sulla gestione dell’emergenza Covid-19.
”Così facendo – dice Tosi – la Lega continuerà a perdere consenso. Ormai Salvini l’ha normalizzata e militarizzata, non esiste più il dissenso interno. E’ diventata una sorta di dittatura politica, non muove un dito più nessuno”.
Più che il governo Conte, “che all’inizio portava bene”, assicura, è “l’emergenza Coronavirus il vero problema” per il ‘Capitano’, ”perché una volta venuto meno il tema dell’immigrazione clandestina, l’unico tema che teneva in vita Salvini, Matteo è morto…”. “Al di là dei sondaggi -sottolinea Tosi- c’è un problema di visione politica. Salvini, lo ripeto, ha trasformato la Lega in un partito contro qualcuno: contro gli immigrati clandestini, contro l’Europa. Ma ora non servono i partiti contro, servono i ‘partiti per’, ovvero i partiti per fare qualcosa”.
Tosi non esclude in futuro un governo di unità nazionale senza Giuseppe Conte, con dentro Fi. ”Vedo che Fi -dice- si sta smarcando sempre di più da Salvini e Meloni. L’unica variabile nel centrodestra è questa. Conte è oggettivamente debole e non escluderei che, per uscire dall’emergenza economica, ancora più grave di quella sanitaria, possa nascere un governissimo o un governo di unità nazionale con Fi responsabilmente decisa a farne parte…”. 
Ma quale scissione? Salvini mi espulse dalla Lega nel 2015”, puntualizza Tosi, rievocando i tempi della rottura con il Carroccio. ”Il motivo dello scontro con Salvini -ricorda Tosi- furono le liste regionali. Io volevo che venisse rispettato lo statuto, che allora prevedeva che le liste regionali per il Veneto fossero fatte dalla Liga Veneta, quelle per la Lombardia dalla Lega lombarda e così via. Matteo, che da poco era stato eletto segretario, disse che era contrario e che le liste si facevano in via Bellerio. Da lì nacque lo scontro che portò alla mia espulsione…”.
”Io, intanto -dice Tosi- continuo a lavorare a Verona come opposizione da capogruppo della mia lista al Consiglio comunale. Ormai sono 26 anni che sono al Consiglio comunale, dal ’94. E a livello nazionale aspetto gli eventi, qualcosa nascerà di nuovo…”.

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