Maliziosamente si può immaginare che stia tirando la volata al suo capo con il quale i rapporti non sono stati idilliaci in passato.
“Un governo di salvezza pubblica, guidato da una personalità di alto profilo (politico, non tecnico), con il sostegno e la presenza di tutti i partiti”. È questa la proposta che lancia sul Foglio oggi Roberto Maroni, ex governatore della Lombardia ed ex segretario della Lega. “Quando finirà questa pandemia? Nessuno lo sa con certezza. Ma qualunque sia il momento, l’errore fatale da evitare è di non essere pronti”.
“Pronti per “la riapertura del paese”, come dicevo all’inizio. Per arrivare preparati a questo appuntamento fatale servono due cose: (1) una lista di interventi “pronti-via” e (2) un governo che governi. Interventi “pronti-via” vuol dire cose che si fanno subito, senza bisogno di dipiciemme + decreti attuativi + circolari interpretative. Faccio tre proposte concrete. Primo: abolire il codice degli appalti e far partire subito le opere pubbliche affidandole a chi governa il territorio, con zero burocrazia e massima trasparenza. E` il “modello Genova”, che sta consentendo il miracolo della ricostruzione del ponte Morandi in tempi brevissimi. Secondo: stanziare 20 miliardi per il turismo, affidando a un imprenditore il compito di far ripartire un settore che resta il petrolio d`Italia, con oltre 40 miliardi di fatturato nel 2019. Un settore da sempre trascurato da quasi tutti i governi recenti, affidato come delega secondaria a un sottosegretario o a un ministro che aveva altro di cui occuparsi: Beni culturali o Agricoltura Terzo: azzerare fino a fine 2021 imposte e tributi locali per pmi e imprese familiari manifatturiere. Non è una sanatoria, ma una “ruspa fiscale” per rimuovere le macerie del blocco di attività e fatturato e riprendere quote di mercato. Le minori entrate saranno ampiamente compensate dalla ripresa dei consumi e dal rilancio del settore manifatturiero, uno dei fiori all’occhiello dell’industria italiana”.
Quanto “alla seconda cosa da fare per ‘la riapertura del paese’ è un governo che governi. Un governo di salvezza pubblica, guidato da una personalità di alto profilo (politico, non tecnico), con il sostegno e la presenza di tutti i partiti. Mai successo in Italia, ma questo è il momento di cambiare”.
Salvini accetterebbe o preferisce stare all’opposizione e continuare a chiedere elezioni politiche anticipate? “Io non avrei dubbi: la Lega (di governo) ha esponenti bravi, competenti e capaci, e sarebbe in grado di ben interpretare le richieste dei ceti produttivi del nord e dell’Italia. E poi, caro Salvini, conviene anche a te: questa legislatura andrà fino al termine, e da qui al 2023 stare all’opposizione significa una lunga traversata del deserto. E se finisce l’acqua?”
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