In Sicilia fa scandalo il bonus di 10 euro a pratica per i dipendenti per "velocizzare" la cassa integrazione
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In Sicilia fa scandalo il bonus di 10 euro a pratica per i dipendenti per "velocizzare" la cassa integrazione

Dalla Regione arriva un via libera di fatto al bonus di 10 euro ai dipendenti per velocizzare l'analisi delle pratiche della cassa integrazione.

Musumeci
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6 Maggio 2020 - 09.20


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Cassa integrazione maledettamente lenta, che non arriva dove dovrebbe per fermare la disperazione. In Sicilia, per “velocizzare le pratiche” hanno trovato una soluzione che appare assai discutibile e fa scandalo: dalla Regione arriva un via libera di fatto al bonus di 10 euro ai dipendenti per velocizzare l’analisi delle pratiche della cassa integrazione.
“A questo punto – annuncia infatti l’assessora regionale alla Funzione pubblica Bernardette Grasso – manderò una nota all’Aran perché lo smaltimento delle pratiche per la cassa integrazione in deroga sia inserita come obiettivo per sbloccare i premi già previsti per i dipendenti”. Si farebbe ricorso al fondo da 30 milioni per il salario accessorio: una quota di quei soldi – le stime circolate ieri alla Regione oscillavano fra 300 e 350mila euro in tutto – andrebbe a chi si occupa della cassa integrazione in deroga.
Oggi l’assessorato al Lavoro convocherà i sindacati per proporre loro la firma dell’accordo. Gli stessi sindacati si erano lamentati per il fatto che la trattativa – non certo popolare, per molti discutibile – sia venuta fuori prima della firma. Nell’opinione pubblica provata dalla crisi legata alle conseguenze del coronavirus si fa notare che i dipendenti regionali sono già pagati regolarmente per lavorare. Quel bonus per”velocizzare” le pratiche potrebbe far pensare che ci sia stata una regia per “frenarle”, rendendone urgente la “velocizzazione”.
Insomma, si è capito. Come detto, ora i sindacati vedono nella diffusione dei dettagli dell’accordo prima che questo fosse firmato un “tentativo di delegittimare la categoria dei regionali”. E parole di fuoco contro la piattaforma informatica, un software per aspettare il quale la Sicilia è partita in ritardo di 20 giorni e che continua a funzionare male. Il programma è troppo rigido, e si inceppa. Con conseguenze gravissime, vista la lentezza. Un esempio? C’è chi nella pratica ha segnato un codice di avviamento postale generico – ad esempio 90100 per Palermo – e per questo si è visto rifiutare la domanda ed è stato messo in coda. da Roma, Fabiana Dadone, responsabile del ministero per la Pubblica Amministrazione ha annunciato l’invio di ispettori a Palermo: “Siamo in un momento delicatissimo per tutto il Paese – ha detto – e mi lascia attonita apprendere della richiesta di ulteriori bonus retributivi da parte dei sindacati dei dipendenti della Regione siciliana per lo sblocco delle pratiche sulla cassaintegrazione in deroga”.
I 5Stelle chiedono che della questione si parli nell’aula dell’Assemnblea Regionale, mentre Italia viva chiede che sia invece il presidente della Regione a intervenire in aula su quello che giudica “un fallimento”. “Mentre centinaia di migliaia di famiglie sono alla fame – osserva Faraone – la Regione speciale non riesce a fare una cosa normale: fare in fretta”.

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