Salvini, vittimismo bis: "Chissà se si è giudicati in base alla legge o in base alle simpatie"
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Salvini, vittimismo bis: "Chissà se si è giudicati in base alla legge o in base alle simpatie"

Mentre si avvicinano i processi il capo della Lega organizza una campagna preventiva per delegittimare preventivamente i processi a cui andrà incontro

Matteo Salvini
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24 Maggio 2020 - 09.33


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Ma quanto gli piace fare la vittima?  Vi ricordate i migranti in condizioni disumane sule navi che non potevano sbarcare mentre lui giovare a fare il duro sulla pelle dei più deboli? E ora che, legge alla mano, il Capitan Nutella del Viminale finisce sotto inchiesta la colpa non è delle sue azioni ma dei magistrati che ce l’hanno con lui.

E sarà così per ogni inchiesta che vedrà coinvolto lui e quei notissimi galantuomini della Lega.

“È il silenzio degli indecenti”. Usa una frase forte il leader della Lega Matteo Salvini per bollare il comportamento dei media sulla vicenda delle intercettazioni dalle quali è emerso un attacco alla sua persona da parte di alcuni magistrati, tra i quali l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. “Più delle frasi di Palamara -afferma- mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani. Timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali. Se le stesse parole (”Ha ragione, siamo indifendibili, ma il ministro va attaccato” è il senso, ndr) fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s oggi ci sarebbero processi, indignazione, speciali dei tg, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. È una vergogna, ma ci sono abituato”.

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Per il leader della Lega “il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano. Che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e al colore politico. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell’incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torniamo al governo ci concentriamo su questo”.

Una riforma che, ad avviso di Salvini, va fatta “per ristabilire i diritti degli italiani perbene. Un anno fa due bambini di 11 anni sono stati falciati dal Suv guidato da un mafioso ubriaco e drogato. Al processo, la richiesta è di 10 anni, significa che il colpevole fra tre anni è fuori. La vita di due bambini vale tre anni di pena? Mi sembra agghiacciante. E la riforma la organizzeremo con la magistratura e l’avvocatura”.

La giustizia della destra la conosciamo: mano pesante contro i disgraziati che devono ‘marcire in galera’ e condoni per i ‘ladri’ che non pagano le tasse, inquinano e sono responsabili della morte di migliaia di persone per tumore o altre malattie causate dalla loro avidità di denaro.

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Per non parlare di una classe politica che da sempre ha considerato ‘attacco politico’ un’inchiesta giudiziaria su episodi di corruzione, appalti pilotati e assunzioni su base clientelare.

 

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