È impossibile non pensare a una convergenza di interessi, alla notizia che la consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi è appena diventata, grazie ai voti di Lega e Fratelli d’Italia, la nuova presidente della neonata commissione d’inchiesta che dovrà fare luce sulle responsabilità della gestione dell’emergenza in Lombardia da parte della giunta leghista. Guarda caso, a poche ore di distanza dalla clamorosa astensione di Italia Viva dal voto della Giunta per l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il processo Open Arms, autorizzazione non concessa.
Non solo: Baffi lo scorso 4 maggio non ha partecipato alla mozione di sfiducia per l’assessore al welfare Giulio Gallera. Stando a quanto scrive Il Fatto Quotidiano, Forza Italia aveva posto un veto su un candidato M5s per la Commissione, ma la Lega in Baffi ha trovato un modo per ottenere un compromesso.
La cosa non è stata presa bene dal Pd: “La Lega ha paura di accertare le responsabilità di quanto avvenuto nella nostra Regione. È evidente che ne esca una commissione d’inchiesta addomesticata. Stando così le cose, non ci sono le condizioni per parteciparvi”, afferma Pietro Bussolati. Di rimanto, il coordinatore nazionale Iv Ettore Rosato ha invitato Baffi a dimettersi perché “le poltrone noi non le vogliamo, le lasciamo al Pd”. Poi però aggiunge: “Baffi sarebbe un’ottima presidente per competenza e storia personale”. Baffi infatti è originaria di Codogno, dove è partita l’epidemia in Lombardia e poi in tutta Italia.
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