La notizia dello sgombero della sede di Casapound è ottima, ma non deve essere la fine bensì l’inizio di un percorso che porti allo sgombero di questa organizzazione neofascista: lo ribadisce Tobia Zevi, presidente dell’Osservatorio ‘Roma! Puoi dirlo forte’, secondo il quale “il senso di impunità e la protervia con i quali hanno agito fino ad ora gli attivisti e i vertici di Casapound rappresentano un vero e proprio sfregio a Roma e alla Repubblica italiana”.
“Lancio dunque un appello a tutte le forze politiche, la società civile, i cittadini – conclude – a sollecitare l’adozione di un provvedimento specifico che sciolga definitivamente un movimento neofascista che non può e non deve avere alcuna agibilità politica e culturale nel nostro Paese. Occorre altresì verificare, ed eventualmente sanzionare, chi si è reso protagonista di intollerabili e inqualificabili azioni e collusioni politiche che fino a questo momento hanno fiancheggiato l’estrema destra violenta, lasciando sgomenti cittadini e forze democratiche”.
Anche Anpi, pur essendo soddisfatto, ha dichiarato che “non è ancora il momento di ringraziare chi conduce con noi questa battaglia, il nostro impegno continua, al servizio di tutti coloro che con noi vorranno vedere eseguiti definitivamente tali provvedimenti, così come decretato lo scioglimento, da dettato costituzionale e in forza delle leggi della Repubblica, di tutte le organizzazioni fasciste”.
La stessa Anpi ricorda che ieri si è appreso che il Ministero della Difesa “ha approntato tutte le pratiche di sgombero dell’immobile occupato illecitamente a Via delle Baleniere di Ostia sempre da Casapound affidando alla Prefettura il coordinamento e l’esecuzione”.
“Proprio nei giorni in cui si ricorda la liberazione di Roma dai nazifascisti, arriva la conferma che l’organizzazione neofascista Casapound, che da anni occupa uno stabile di proprietà dello Stato nel centro di Roma, sarà presto sgomberata, con l’accusa di occupazione abusiva. Una buona notizia, dopo anni di discussioni sull’illegittimità della loro permanenza nello stabile” scrive su facebook la ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova. Perché, prosegue, “non c’è dubbio: se vogliamo salvaguardare la nostra cultura democratica, la libertà, i diritti, gli ideali antifascisti su cui è fondata la nostra Repubblica, lo Stato deve assicurare e farsi garante del rispetto delle regole, da parte dell’intera comunità. E chi diffonde odio e violenza non può godere di impunità”.
Argomenti: Roma