Continua lo sciacallaggio di Salvini: "Conte è finito, andiamo a votare in autunno"
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Continua lo sciacallaggio di Salvini: "Conte è finito, andiamo a votare in autunno"

Rilancia proposte su modello Genova e flat tax. "Abbiamo provato a collaborare, ma non c'è ascolto"

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8 Giugno 2020 - 07.15


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“Conte è finito, andiamo a votare in autunno”. A dirlo è Matteo Salvini in una lunga intervista a La Stampa. “Pd e M5S facciano un esame di coscienza, come ho fatto io, che ho chiuso un’esperienza di governo quando ho capito che tutto era bloccato”. Perché “nei prossimi mesi si decide il destino dell’Italia per i prossimi 30 anni”, ma bisogna votare, “niente minestroni, sostegni esterni più o meno camuffati”.

“Gli italiani verranno chiamati a votare per Regionali, Comunali e Referendum sul taglio dei parlamentari. E allora si chieda agli elettori di esprimere un Governo che duri 5 anni e abbia le idee chiare. Abbiamo i dossier pronti per governare!”.

Il leader della Lega attacca il Governo in carica e parla di “operazione verità”.

“Via questo Governo ideologico, contrario alla libertà di impresa e di culto, alle scuole e agli ospedali privati. Anche in Europa auspicano un Governo stabile. Sarebbe un’operazione verità, questa maggioranza non è in grado di affrontare il rilancio dell’economia”.
[…]

Altro che Stati generali dell’economia, che servono a chi non ha le idee chiare a prendere tempo. Gli altri Paesi europei sono molto più avanti di noi. Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania hanno investito più di noi senza aspettare il Mes, con i loro soldi. La Francia investe 18 miliardi sul turismo, noi non siamo arrivati a tre. Nei prossimi mesi si decide il destino dell’Italia per i prossimi trent’anni. Se, come nel Dopoguerra ci fosse un De Gasperi, uno direbbe “mi rassegno”, ma noi abbiamo Bonafede e Azzolina. C’è la fila di aziende francesi pronte a comprare aziende italiane. Ho chiesto al Copasir di controllare”.

Salvini evidenzia che ogni tentativo di collaborazione fra Governo e opposizione è stato impedito dalla mancanza di volontà di Palazzo Chigi di ascoltare. Lancia le sue due priorità: taglio della burocrazia sul modello Genova, quindi sospensione del codice degli appalti per 5 anni; taglio delle tasse, con la flat tax modulata al 15 o 20 per cento, in base al reddito.

“Noi abbiamo tentato di collaborare con il governo. Lo abbiamo inondato di proposte. Ascolto da parte del Governo: zero. Mi sembra chiaro che ignorino le stesse richieste del presidente Mattarella”

Parlando di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini si dice sicuro di escludere che “un liberale possa sostenere pezzi di governo di estrema sinistra”, mentre chiude la porta a una trattativa per una legge elettorale su base proporzionale.

“Io non ho visto assolutamente nulla nè da parte del Pd nè dai 5S. Una legge proporzionale ci riporta indietro di 40 anni, alla Prima Repubblica. Alle Regionali della Campania c’è un’alleanza tra De Luca, Cirino Pomicino, Mastella e De Mita, quattro ere geologiche fa. Questo è il proporzionale. Invece chi ha un voto in più deve governare. Ci vuole un premio di maggioranza, altrimenti dipenderemo dai Renzi di turno”.

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