Salvini sempre più tappetino di Trump: "L'Italia chieda un'inchiesta internazionale sulla Cina"
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Salvini sempre più tappetino di Trump: "L'Italia chieda un'inchiesta internazionale sulla Cina"

Dopo aver accantonato Savoini e Putin continua l'appiattimento della Lega sulle posizioni del miliardario. E pensare che per la via della seta aveva trattato il senatore leghista Geraci

Geraci e Salvini
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12 Giugno 2020 - 09.12


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Appiattito a tappetino di Trump dopo aver. – per adesso – accantonato le sue passioni putiniane che condivideva con Savoini, ormai il capo della Lega è diventato una sorta di megafono del miliardario xenofobo, del quale scimmiotta dichiarazioni, uso dei social e la politica estera: dall’appoggio ai falchi della destra israeliana, alle accuse all’Iran nonostante i tanti passi in avanti fatti dalla Ue per il dialogo, alla feroce politica anti-cinese, dimenticando che era un suo parlamentare, il siciliano leghista Geraci, ad aver portato avanti le trattative per la via della seta.

Ma all’epoca Salvini era più avvezzo a frequentare Mosca e solo dopo ha sposato le politiche anti-cinesi di Trump.

  “Sono più di 116 Paesi a chiederla, e dall’Italia mi aspetterei molta più forza nel pretendere dalla Cina verità e giustizia. Le responsabilità del regime comunista cinese sono gravi ed evidenti, dal ritardo con cui è stato dato l’allarme, fino ai continui tentativi di insabbiare ogni richiesta di dati e approfondimenti da parte della comunità internazionale, senza dimenticare la repressione poliziesca e sistematica di ogni voce libera all’interno”. Così il leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista a Formiche.net ha commentato l’ipotesi di un’indagine internazionale per accertare le responsabilità del governo cinese nella diffusione del Covid-19. “Il silenzio del Governo in questi mesi è stato imperdonabile – ha detto Salvini – Nonostante oltre 30.000 vittime, nonostante i sacrifici della quarantena, nonostante la crisi economica che ci prepariamo ad affrontare, nessuno dei nostri ministri e tantomeno il premier Conte ha avuto il coraggio di dire una sola parola per denunciare le responsabilità del regime cinese”.

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