L’Italia non ha mai smesso di chiedere all’Egitto, a tutti i livelli, che i responsabili della morte di Giulio Regeni siano assicurati alla giustizia: i rapporti bilaterali tra i nostri Paesi, per tornare ai livelli di grande amicizia che da sempre li caratterizza, non possono prescindere dal fare giustizia su questa tragica vicenda”.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha inviato una lettera al suo omologo egiziano Sameh Shoukry sul caso Regeni.
Roma chiede che dal Cairo arrivi “un segnale forte”, perché si tratta di “una ferita nazionale che va rimarginata al più presto”, a cominciare da una “reale cooperazione fra le autorità giudiziarie” egiziana ed italiana, con un “rapido riscontro alla rogatoria” inviata a maggio 2019 con i dati dei cinque indagati dalla Procura di Roma.
Stasera, ore 22, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, è il turno del premier Giuseppe Conte. Da affrontare tutte le questioni sul tavolo: la ricerca della verità giudiziaria, i dettagli dell’accordo per la
cessione di due navi militari all’Egitto, i rapporti commerciali tra i due paesi e i contenuti della telefonata con il leader egiziano Al Sisi.
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