Il Coronavirus non ha fatto bene a Matteo Salvini: che la Lega sia scivolata dalle vette del 36% a un ben più contenuto 28% in meno di tre mesi è un dato di fatto, come anche che, tolti i selfie e la partecipazione a tutte le sagre culinarie d’Italia, al Capitan Nutella non rimane molto per ammaliare le folle. Tanto che il primato di leader della destra più popolare tra gli italiani è passato a Giorgia Meloni, che tallona Giuseppe Conte.
Salvini questo smacco non è piaciuto e in un’intervista a Repubblica vuole ribardire: “Di errori, certo, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd. E sull’emergenza ho sentito con grande gioia e commozione le parole di apprezzamento di Papa Francesco, di certo non tacciabile di simpatie leghiste,nei confronti della Lombardia e del governatore Fontana. Ripaga di tante amarezze”.
Non è solo dalla Meloni che Salvini dovrebbe guardarsi le spalle: anche il governatore del Veneto Zaia nei sondaggi guadagna terreno, ma Salvini non vuole fare un passo indietro: “Luca ancora martedì scorso, su mia sollecitazione, mi ha detto che preferisce restare in Veneto, portare a compimento la sua missione e la riforma autonomista. Gli avevo chiesto già nel 2018 di entrare in squadra, non ha accettato. Tra cinque anni, Luca sarà una risorsa”.
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