Investire nella ricerca, rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario, dare più centralità a medicina territoriale e a quella di base. Sono solo alcune delle 10 ragioni per dire sì al Mes secondo Nicola Zingaretti. Il leader del Pd, dalle pagine del Corriere della Sera, lancia una appello al M5s affinché cambino atteggiamento sui fondi Ue: “Chi sta governando l’Italia ha l’obbligo di non tergiversare, sul tavolo risorse per la Sanità mai viste”.
Nella sua lunga missiva Zingaretti plaude al lavoro fatto dal personale sanitario durante l’epidemia: “Il sistema sanitario ha risposto ed è stato capace di uno sforzo immane. Ora però è il tempo di un salto nel futuro e di costruire un nuovo modello. L’attuale sistema di cura e presa in carico fondato su tre politiche distinte che spesso non comunicano (sanità, sociale e terzo settore) ha mostrato tutti i suoi limiti, non va più bene, è inadeguato”. Secondo il segretario del Pd urge una “rinascita” fondata su un nuovo “modello di integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie”.
Risorse mai viste – Zingaretti invita dunque a guardare ai fondi messi a disposizione dal Mes che sono tanti: “Possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica”.
“Stop ai tagli al sistema sanitario” – “Il servizio sanitario – scrive Zingaretti – va considerato come un grande driver di sviluppo e di benessere: investire in questo settore è una delle variabili chiave per dare un impulso alla ripresa e ricostruire fiducia e speranza”. Il leader del Pd apre dunque una discussione all’interno della maggioranza presentando dieci spunti sui quali possono essere dirottati i soldi del Mes:
1 – Investire nella ricerca
Più risorse per ricerca biomedica e sviluppo delle apparecchiature. Nuovi investimenti nei settori delle scienze della vita e della farmaceutica.
2 – Rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario
Ospedali e poli sociosanitari sempre connessi per lo scambio immediato di dati. Nuovi strumenti per la telemedicina, le televisite e i telemonitoraggi.
3 – Dare più centralità a medicina territoriale e distretti
Miglioramento della struttura delle Asl e dei distretti che svolgono attività di promozione della salute, prevenzione e interventi terapeutici-riabilitativi.
4 – Dare più forza alla medicina di base
Più medici di base, risorse ed implementazione delle unità mobili di assistenza domiciliare e degli infermieri di famiglia e comunità, degli psicologi di cure primarie.
5 – Riformare i servizi per anziani e malati cronici
L’emergenza coronavirus ci ha indicato, drammaticamente, che è il momento di rivisitare il funzionamento delle Rsa e dell’intero sistema di assistenza agli anziani. Maggiore efficienza e integrazione socio-sanitaria nella prevenzione, diagnosi e gestione dei pazienti affetti da malattie croniche e nella cura degli anziani.
6 – Modernizzare e adeguare gli ospedali
Interventi per la messa in sicurezza e l’aumento dei posti letto, anche in terapia intensiva, di tutti gli ospedali. Investimenti in tecnologie avanzate per una strategia concreta di riduzione delle liste d’attesa.
7 – Aumentare gli investimenti nel personale sanitario
Adeguamento, in linea con gli altri Paesi europei, degli stipendi del personale sanitario. Più risorse per assunzioni e formazione di una nuova generazione di professionisti.
8 – Garantire l’accesso alle terapie
Aggiornare i Livelli essenziali di assistenza. Garantire l’accesso a terapie innovative e ai piani diagnostici terapeutici avanzati in tutto il territorio nazionale.
9 – Ampliare le borse di studio
Maggiori risorse per le borse di studio per gli studenti meritevoli ma in difficoltà economiche.
10 – Aumentare i posti finanziati per gli specializzandi
Aumento del numero dei posti finanziati, con donazioni pubbliche o private, nelle scuole di specializzazione.
Basta con gli slogan contro il Mes – Il Mes è stato criticato e combattuto da molti” conclude Zingaretti lanciando pesanti accuse contro l’opposizione: “Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli”. E poi arriva l’invito al M5s: “Chi sta governando l’Italia ha il compito opposto, non possiamo permetterci di tergiversare”. “La danza immobile delle parole, slogan, furbizie lasciamoli alle destre, noi anche nel nostro partito dedichiamoci a dare risposte alle persone e ricostruire l’Italia uniti”.
Buffagni (M5s): “Pensiamo all’economia non alle bandierine” – “Il Mes? Il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo. Oltre i 16 miliardi che ci sono già per gli investimenti. Il Paese ha bisogno di spendere i soldi stanziati per far ripartire l’economia e non di fare campagna su uno strumento che è diventato una bandierina”. A dirlo è Stefano Buffagni, viceministro M5s allo Sviluppo, in un’intervista al Corriere della Sera. “Questo governo ha bisogno di un cambio di passo e di più coraggio. Superata la giusta fase di lockdown è necessario andare oltre, perché le condizioni del Paese ce lo impongono e ce lo consentono”, afferma Buffagni.