Senza una prospettiva europea chiara resta la propaganda e la crisi si aggrava
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Senza una prospettiva europea chiara resta la propaganda e la crisi si aggrava

Confusioni e incertezze  non minori proseguivano anche in occasione dell’esposizione di Conte in vista dell’importante riunione europea per gli aiuti e i fondi.

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Nuccio Fava Modifica articolo

16 Luglio 2020 - 08.41


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Nella straordinaria umanità del grande Edoardo ha “da passà a nuttata”. Non conteneva paure o eccessi di preoccupazioni per il futuro. Piuttosto forse elementi di equilibrato realismo per la condizione umana, con le sue difficoltà ineliminabili senza smarrire però mai del tutto la fiducia e la possibilità di andare oltre.

Nelle lunghe ore trascorse ad attendere con ansia la possibile comparsa da un momento all’altro del presidente del Consiglio e della sua passeggiata prima di accedere nel suo studio e di consultare gli stessi fogli di sempre speravamo che fosse giunto finalmente il momento buono. Che però non arrivava mai, fino all’invito implicito di sospendere l’attesa per rinviare tutto alla mattinata successiva.
Eppure c’eravamo ormai abituati ai continui spostamenti, rinvii e aggiornamenti anche se non disperavamo che alla fine Conte si facesse vivo. Poche righe invece sul teleschermo per annunciare “da fonti di Palazzo Chigi”  che tutto era stato aggiornato. Così, ribadita una prassi divenuta ormai abituale, non restava che attendere.
Era ormai l’alba ed anche la voglia di sonno era quasi scomparsa. In compenso su Sky replicavano stupende partite di tennis che avevamo perduto  a suo tempo e che ci riproponevano l’impegnativa domanda: ma perché la Rai ha eliminato il tennis dai suoi programmi mentre per merito della federazione anche i tennisti italiani tornavano a grandi prestazioni e l’interesse e la pratica tennistica cresceva in tutto il mondo ? Domanda che andrebbe rivolta prima di tutto alla Rai ma anche al Governo che si occupa della Rai invece solo quando c’è da spartire telegiornali e reti. Quando finalmente il presidente del Consiglio è apparso, tutto restava però ancora incerto e confuso e con la famiglia Benetton che entrava e usciva dall’accordo. Insomma un grande pasticcio che tale è rimasto nonostante le esultanze e i compiacimenti espressi dall’intera maggioranza.
Confusioni e incertezze  non minori proseguivano anche in occasione dell’esposizione di Conte in vista dell’importante riunione europea per gli aiuti e i fondi da destinare in modo cospicuo anche all’Italia a sostegno della grave crisi e dei sacrifici dovuti al Coronavirus. Purtroppo confusione ,attacchi e reciproche strumentalizzazioni propagandistiche hanno dominato la scena, con la sola eccezione del contributo della senatrice Bonino che mostrava almeno di conoscere adeguatamente la materia. 
Avrebbe voluto impegnare il governo sul Mes ma è stata considerata quasi una provocatrice. Tempi oscuri si annunciano e certo non sarà la tattica di Conte a districare una matassa così delicata e difficile. Senza una prospettiva europea chiara e convincente rischiano di prevalere rituali e opposte propagande mentre la crisi è destinata ad aggravarsi.

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