E basta! Anche Azzolina danneggia la lotta al sessismo, i sindacati la criticano e lei risponde: "Perché sono donna"
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E basta! Anche Azzolina danneggia la lotta al sessismo, i sindacati la criticano e lei risponde: "Perché sono donna"

Sono donna, femminista, giornalista, anni fa mi sono candidata alle regionali sarde. So molto bene cosa è un attacco sessista e cosa una semplice e democratica critica politica. Basta con le donne che strumentalizzano.

Azzolina
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

17 Luglio 2020 - 14.14


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Ora basta, dopo Meloni, Ceccardi, Borgonzoni anche la ministra Azzolina strumentalizza la sacrosanta lotta al sessismo, alla misoginia e al maschilismo per fare la vittima e delegittimare le critiche politiche che le arrivano per come sta gestendo l’emergenza Covid per quanto riguarda la scuola. 

Io sono donna, femminista, faccio la giornalista, ho scritto un libro sul linguaggio di genere, vado nelle scuole a parlare agli studenti di rispetto, parità e emancipazione femminile, anni fa mi sono anche candidata alle Regionali in Sardegna. Dico tutto questo per raccontarvi che sono stata spesso criticata aspramente per le mie idee e so molto bene quando gli attacchi erano in quanto donna o in quanto avversaria o cronista non gradita.  Oggi l’attacco frontale dei sindacati contro la ministra dell’Istruzione sulla prospettiva di riaprire le scuole a settembre era un legittimo attacco in democrazia: “Non ci sono le condizioni” ha denunciato la Cgil, mentre la Cisl ha accusato Lucia Azzolina di “mentire sapendo di mentire”. Immediata la sua replica che a mio avviso lede fortemente le nostre battaglie femministe: “Mi attaccano perché sono donna, giovane e Cinque stelle, c’è l’idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l’abilitazione all’insegnamento, specializzazioni. Ma ora vado in tv e spiego io. Adesso basta, ho sbagliato a non farlo prima. Sono pronta ad un confronto televisivo con Salvini sulla scuola”.  

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Devo ammettere che le dichiarazioni della ministra dell’Istruzione rilasciate all’Huffington Post mi hanno fatta arrabbiare.

Non raggiungeremo così la parità. Perché con affermazioni di questo tipo, piene di vittimismo stiamo svilendo chi come me e altre centinaia di colleghe ogni giorno denunciano nelle pagine social e nei giornali in cui lavorano i veri attacchi sessisti. Due settimane fa avevo difeso Azzolina perché un giornale la mostrò in bikini titolando sulle sue forme fisiche. Ora però devo riprenderla invitandola a leggere il mio saggio Parole avanti, femminismo del terzo millennio. Spiego cosa è (davvero) la discriminazione di genere. Sarei lieta di farle avere una copia. 

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