In questa fase è diventato una sorta di fusigatore e – va detto – è semppre coerente con quello che aveva detto sin dall’inizio.
Ma è altrettanto vero che le stilettate del leader di Azione sono manna per i giornali di destra che, non a caso, sono prodighi di ospitalità.
“Renzi voleva fare l’Emmanuel Macron, si è ridotto a fare il Clemente Mastella. Doveva lasciare la politica. Invece si è messo a fare i suoi giochini”. Lo dice Carlo Calenda a ‘Libero’.
Il leade di Azione critica tutto il governo e le forze che lo sostengono: “Boccia è il peggior ministro di un governo tragico”; “chiediamoci come è stato possibile affidare a Luigi Di Maio la gestione dello Stato: lui che non saprebbe gestire neanche un bar”.
Per l’eurodeputato, “Pd e M5s sono statalisti che puntano a nazionalizzare il Paese”:
“Berlusconi è sicuramente un interlocutore, quei cretini del Pd non si rendono conto che con Berlusconi già governano insieme in Europa. Sono in stato confusionale”, spiega Calenda che poi sul governo di larghe intese dice: “Succederà nel 2021, ma temo che si andrà solo verso una riedizione del governo Monti. Vale a dire un governo tecnico sul quale i politici potranno scaricare tutte le responsabilità”.
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