“Un paese che vive di sondaggi non ha leader, bensì follower dei propri follower”, ha scritto efficacemente Riccardo Luna su Repubblica, riportando i dati statistici dell’osservatorio Europe Elects raccolti nel primo semestre 2020. Lo studio dice che in Europa si sono condotti 1108 sondaggi elettorali sulle preferenze dei partiti presenti nei vari parlamenti, il nostro Paese è saldamente al primo posto con 193 sondaggi, ovvero più di uno al giorno, il 17,4% sul totale europeo. Staccatissime la Germania con 112 e la Spagna con 88.
Mi torna alla mente “Dimenticare Palermo”, un film di Francesco Rosi uscito nel febbraio del 1990, in cui un giovane e spregiudicato uomo politico italoamericano che si candida a sindaco di New York, viene spinto proprio da un sondaggio a centrare la sua campagna elettorale sulla liberalizzazione delle droghe. Ovviamente lo scopo del candidato non è battere i mercanti di morte e sconfiggere la mafia, ma solo diventare sindaco della città americana.
In quell’epoca non ricordo si facessero sondaggi in Italia, era ancora il tempo in cui un politico, Bettino Craxi, tentava di intercettare l’elettorato spingendolo verso il mare (giugno 1991) piuttosto che verso i seggi per votare contro il proporzionale e per la preferenza unica. Non lo fece in base ad un sondaggio, ma piuttosto ben conscio di voler tutelare i propri interessi e progetti politici.
Era comunque ancora il tempo in cui i politici portavano avanti le loro idee in base al consenso di cui godevano e all’interesse delle classi sociali che li sostenevano.
Poi arrivò il berlusconismo e la politica rivolta al “pubblico”, non più all’elettore, con l’occhio costantemente rivolto all’ultimo sondaggio più che alle reali esigenze della popolazione. E naturalmente con sondaggi costruiti ad arte per ottenere determinate risposte!
E così oggi, dopo le ideologie, sembrano moribonde anche le idee, ormai tramortite dalla sondaggite quotidiana e dalla mania di seguire il vento della pancia degli italiani, giammai di provare a governarlo e a indirizzarlo con la spinta delle idee.
L’esempio recente più evidente resta quello di Salvini e della sua schizofrenica estate del 2019, quando i sondaggi lo davano verso il 40% e finirono con l’ubriacarlo. Ma anche tutte le strane idee partorite quotidianamente da questo o quel sottosegretario intervistato alla radio, idee buttate lì, in attesa di un sondaggio magari!
E se questi italiani puntassero sulla coerenza delle idee e la smettessero di fare come le banderuole, pronte a voltarsi ad ogni minimo cambio di vento?
No, scusatemi, che dico? Non sarebbero più italiani!
L'Italia è una Repubblica fondata sui sondaggi
Oggi, dopo le ideologie, sembrano moribonde anche le idee, ormai tramortite dalla sondaggite quotidiana e dalla mania di seguire il vento della pancia degli italiani
Michele Cecere Modifica articolo
27 Luglio 2020 - 20.37
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