Forse gli spazi non bastano: alle superiori un giorno sarà online
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Forse gli spazi non bastano: alle superiori un giorno sarà online

Mattarella, apertura sia regolare. Ok merenda da casa per bimbi

Azzolina
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1 Agosto 2020 - 15.53


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Dal 14 settembre tutti gli studenti saranno a scuola, ma la ricerca di spazi alternativi è ancora lunga e alle superiori sempre più istituti potrebbero decidere per le lezioni online a distanza, da svolgere una volta alla settimana. Nodi che verranno al pettine in autunno, quando a ottobre partirà anche il concorso straordinario per 32mila docenti alle secondarie, come annunciato dal ministro Azzolina. A poche ore dalla consegna del documento sulla ‘Didattica digitale integrata’, ora al vaglio del Consiglio Superiore della pubblica Istruzione (Cspi), la ministra ha anche chiarito che le linee guida sono state “pensate per le scuole superiori e si può prevedere anche per un giorno a settimana, ma è un esempio e comunque sarebbe solo per ragazzi dai 14 anni in su”, inoltre chi segue a distanza dovrà fare lo stesso orario della classe. Intanto la Conferenza unificata ha dato il via libera alle linee guida per le scuole dell’infanzia: niente mascherina per i piccoli, che potranno invece portarsi la merenda da casa se la struttura non la offre e a condizione che cibo e contenitori siano “sempre identificabili come appartenenti al singolo bambino”.

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Sulla ripartenza della scuola è intervenuto il presidente Mattarella durante la cerimonia del ‘ventaglio’: “L’apertura regolare delle scuole è un obiettivo primario – ha detto – . L’Italia deve raccogliere la sfida e deve essere fatto ogni sforzo”. E resta la polemica sui costi dei nuovi banchi.Per l’infettivologo Massimo Galli sarebbe meglio ,sotto il profilo della sicurezza, investire per un presidio sanitario in ogni scuola. Diversi i malumori sul provvedimento che riguarda le scuole superiori. Per la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, si tratta di “elementi di lavoro da remoto che vanno regolamentati contrattualmente. Inoltre vengono individuate responsabilità al livello delle singole scuole e non c’è né un orientamento né un coordinamento unico”. Ad invocare il “confronto sul piano contrattuale” è anche Pino Turi, segretario Uil Scuola, per il quale “si stanno stravolgendo le norme di legge. Inoltre in un momento in cui si parla di apertura della scuola in presenza, quello della didattica digitale è un messaggio contraddittorio. Si sta gestendo questa cosa in maniera autoritaria e con la fretta non si risolvono i problemi”. Chiede il ritiro delle linee guida anche Francesco Sinopoli della Flc Cgil: “si prepara una scuola in molti casi a tempo ridotto e le linee guida sulla didattica a distanza ne rappresentano la certificazione anticipata”.

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Per quanto riguarda invece le regole per le scuole per l’infanzia,che oggi hanno ricevuto l’ok, i bambini dovranno essere organizzati in gruppi, ognuno con uno stabile personale di riferimento, “evitando le attività di intersezione tra gruppi” e l’uso promiscuo degli stessi spazi. Andrà evitato l’affollamento negli spazi dedicati alla refezione: o con il sistema di turni o facendo consumare il pasto nelle aule, garantendo la sanificazione di ambienti e arredi prima e dopo il pranzo. Finestre sempre aperte nei servizi igienici, punti di ingresso differenziati da quelli di uscita e dove non è possibile entrate scaglionate. Tra le questioni sul tavolo in vista della riapertura degli istituti c’è anche la carenza di insegnanti. “Ci vorranno tanti supplenti in più e quindi tanti investimenti – ha spiegato Azzolina – . Nel decreto rilancio un miliardo di euro andrà ai supplenti: sia al personale docente sia al personale Ata. Si tratta di una prima tranche, con lo scostamento che abbiamo votato ci saranno ulteriori fondi. Avremo all’incirca più 50mila insegnanti e personale Ata: potremmo chiamarlo ‘personale Covid’ ma spero che a lungo andare possa servirci per ridurre l’affollamento delle classi e le classi pollaio”.

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