Il vicesindaco di Roma critico sul secondo mandato Raggi: "Così favorisce la Destra"
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Il vicesindaco di Roma critico sul secondo mandato Raggi: "Così favorisce la Destra"

Luca Bergamo: "Una scommessa fatta così aumenta la probabilità che il lavoro faticoso di risanamento venga spazzato via"

Luca Bergamo e Virginia Raggi
Luca Bergamo e Virginia Raggi
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14 Agosto 2020 - 08.53


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A parlare della ricandidatura di Virginia Raggi è il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo. E non ne parla bene: “È una posizione risoluta, ma così è sbagliata. Provo a dirlo con un’espressione di Papa Francesco: ‘viviamo un cambiamento di epoca, non un’epoca di cambiamento”. 
Bergamo, in un’intervista al Corriere della Sera, si dice “preoccupato: Ci aspettano sfide altissime, molto difficili. Servono tante teste voci per affrontarle. Una scommessa fatta così aumenta la probabilità che il lavoro faticoso di risanamento venga spazzato via”. 
E ancora: “Mettendo l’uno contro l’altro tutti quelli che parlano a un elettorato simile si rischia di vanificare il lavoro fatto, di fare un favore a una destra inconcludente e strillona, che un altro interesse per gestire i fondi del Recovery”. Per quanto riguarda un bilancio di questi anni di governo della città, il vicesindaco specifica che “Virginia ha dei numeri, una determinazione non comune e sono straconvinto che un sindaco debba poter ipotizzare di fare tutti e due i mandati. Ma questo non vuol dire che automaticamente debba essere il candidato al secondo. Il caso Pisapia, che è stato un ottimo sindaco, è esemplare”. Bergamo parla di “visione di cui il sindaco dovrebbe essere espressione”, mentre sul ‘daje’ rivolto da Beppe Grillo a Raggi aggiunge: “Una candidatura fatta a strappi indebolisce la sua posizione e separa invece di unire tutti quelli che credono in valori come dignità e pari diritti, libertà e sviluppo sostenibile, equo profitto ed economia circolare”
Poi, il rapporto tra M5s e Pd. La sindaca, ricorda Bergamo, “ha detto di guardare a sinistra ed è un messaggio importante. Ma invece di sfidare la sinistra ad aprire e rinnovarsi, rafforza le posizioni di chi è ostile al confronto con il M5s. La campagna diventa un referendum sulle persone”.
Bergamo non vede di buon occhio nemmeno il referendum su Rousseau con cui gli attivisti dovranno decidere se far cadere il vincolo del secondo mandato. “La rimozione del vincolo è giusta – risponde il vicesindaco – ma andava fatta prima, non di corsa con il sospetto che sia strumentale. Spero che dopo si prenda alla lettera quel che Virginia ha detto. Una cosa è dare la disponibilità a ricandidarsi, un’altra essere il candidato. Si apra una discussione nella città, lei ne sia una protagonista”.
Se M5s e Pd si dividono, vince la destra? “La destra gongola – risponde – perché il Pd dice ‘mai con Virginia’ e il M5s ‘solo con Virginia’. vogliamo uscire da questo schema? La candidatura deve essere il frutto di un confronto aperto su una visione del futuro”. Infine, secondo Bergamo “in un momento così difficile non serve un capo solo al comando, ma un regista che sappia far giocare in squadra tante persone di qualità”, mentre rispetto al Pd, il vicesindaco pensa che sia “un errore dare per scontato che i sovranisti debbano conquistare Roma. La destra si può battere, mettiamo attorno a un tavolo il Movimento Cinque Stelle, il Pd e quello che c’è a sinistra, e con tutte le forze politiche e le persone contrarie alla teoria darwinista del più forte costruiamo un percorso, un confronto”. Con Raggi candidata? “Impossibile dire chi va bene finché non si avvia un confronto per cercare punti di convergenza”.

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