“A me interessano relativamente poco i 600 euro incassati da 4 furbetti. Mi interessano di più i 49 milioni di euro. Dove sono finiti? Salvini sa dirmelo? No perché, a volerla dire tutta, in quel gruzzolo ci sarebbero anche i miei, di soldi, quelli di un architetto che ha pagato le tasse per tutta la vita”.
A parlare, in un’intervista a Repubblica, è Giuseppe Leoni, storico membro della Lega della prima ora, quella bossiana, che va all’attacco di Matteo Salvini e della sua nuova Lega, senza quel Nord che per Leoni ne rappresentava l’identità e lo scopo: “Non c’entra nulla con le nostre tradizioni. Hanno cambiato nome, hanno stravolto le cose. Qui a Varese, dove vivo, la tensione è molto alta. Più del 50 per cento dei tesserati ha rinunciato a rinnovare l’iscrizione al partito di Salvini. Non sono interessati a quella roba lì. E vogliono adesso tornare a fare politica sotto i vecchi simboli. Non coi traditori”.
Traditori perché “hanno soffocato lo spirito autonomista che soffiava dentro la Lega Nord. Noi avevamo un progetto federalista. Matteo Salvini ha scambiato il concetto di federalismo con quello di federale fascista. Penso che si accorgeranno presto dell’errore compiuto. Quel che mi spiace e mi stupisce è che non dicano nulla coloro che hanno portato avanti il progetto di Bossi e che ora sono vicini al leader, da Giorgetti a Calderoli”.
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