Puglia, la sfida di Spaccavento a Salvini: "Il tuo non è rinnovamento, è un ritorno alla preistoria"
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Puglia, la sfida di Spaccavento a Salvini: "Il tuo non è rinnovamento, è un ritorno alla preistoria"

Il candidato per la lista Puglia Solidale e Verde invita Salvini: "Vieni a farti un giro con me nella Sanità di Puglia. Vedrai una grave crisi, che proprio il tuo amico Fitto ha iniziato"

Felice Spaccavento
Felice Spaccavento
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14 Settembre 2020 - 14.50


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Felice Spaccavento, candidato per la lista Puglia Solidale e Verde, rivolge una ‘sfida’ a Matteo Salvini, scrivendo: “Ogni tanto Matteo Salvini cala in Puglia, si gira qualche piazza della regione “più bella del mondo”, fa le solite cose e poi se ne torna altrove, a fare le stesse cose con chiunque. Qui “prima i Pugliesi”, lì prima i liguri, o i campani, o chi capita. L’importante è che sia “primo” lui. Ogni giorno prende in giro qualche piazza, qualche città o qualche regione, o tutti gli italiani. Li mette tutti “prima”. Ma “prima” di chi, se poi sono tutti “primi”?
“È perennemente in campagna elettorale e il suo discorso è sempre lo stesso” continua Spaccavento, “Chiede il voto dei pugliesi e dei meridionali che ha insultato fino a ieri, e oggi finge di accarezzare. Chiede il voto degli italiani col cui tricolore il suo partito ‘si puliva il culo’. Insomma, elemosina voti 24 ore su 24 nel piatto in cui ha sputato da sempre”. 
“Un personaggio che in un Paese serio non avrebbe neanche diritto di esistere. Uno la cui presenza è un’offesa non solo per tutti i meridionali, ma per tutti gli italiani che hanno un briciolo di memoria, di consapevolezza, di autostima e di orgoglio per la propria appartenenza al Paese più bello del mondo, quello con la Storia e la Cultura più grandiose”.
“Va bene. Lo concediamo. Noi siamo persone civili e lasciamo parlare anche chi è ancora in epoca di pre-civiltà. Perché a questo siamo: a una lotta tra barbarie leghista e civiltà italiana. Però una cosa voglio dire a Matteo, che ha più o meno la mia età e che viene a parlare di ‘rinnovamento’ ma con i peggiori discorsi di sempre, l’odio, le persecuzioni contro gli ultimi, addirittura la discriminazione etnica. Viene a dividere, a mettere gli uni contro gli altri. E tutto questo, la feccia dei discorsi e dei progetti, lo chiama ‘rinnovamento’. No Matteo. Il tuo non è rinnovamento. È ritorno alla preistoria”
“E quanto al rinnovamento” prosegue, “la Puglia si è già rinnovata, passando dall’anonimato alla centralità mediatica planetaria. Abbiamo ancora problemi, come tutti. Ma li stiamo affrontando. Siamo usciti dall’ombra e vogliamo continuare a progredire. A rinnovare davvero. Questo è il nostro momento per risplendere. Lo ha dimostrato la gestione del Covid 19, dove la Lombardia è stata disastrata dalla guida leghista ed è sanitariamente franata. Noi abbiamo tenuto, pur con mezzi molto inferiori, perché abbiamo preso le decisioni giuste e le abbiamo prese in tempo. Perché per fortuna non avevamo la Lega al governo”. 
“Perciò, Matteo, accetta la mia sfida. Vieni a farti un giro con me nella Sanità di Puglia. Vedrai con i tuoi occhi come si porta un intero sistema fuori da una grave crisi, che proprio il tuo amico Fitto ha iniziato, e che rischiava di trascinare a fondo la nostra Regione.
Sarebbe quello, Fitto, il tuo “rinnovamento?” chiede Spaccavento.
“Grazie. Abbiamo già dato. Abbiamo preso in carico i suoi disastri, abbiamo faticato e sofferto, abbiamo fatto tutti gli esami e ora siamo pronti a salire in cattedra. Se avrai il coraggio di venire a farti un giro con me, ti farò vedere di persona come si risuscita la Sanità. Sono un medico rianimatore, so quel che dico.
Se invece hai troppa paura per affrontare un discorso e un confronto serio, allora non dovresti neanche proporti con un falso rinnovamento che spezzerebbe ancora una volta i sogni della Puglia. E dell’Italia – così come ha spezzato quelli della Lombardia.
Io ti aspetto. Per parlare finalmente chiaro, da uomo a uomo, se sai cosa intendo.
E dal tuo coraggio o dalla tua paura, dall’accettazione o dal rifiuto del confronto, i Pugliesi ti giudicheranno” conclude. 

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