I rischi di Renzi, stella di prima grandezza da tempo in fase calante
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I rischi di Renzi, stella di prima grandezza da tempo in fase calante

Negli ultimi settanta anni la Toscana è stata dominata dal governo della sinistra e oggi, con l’assalto della Lega, Salvini potrebbe vincere la sfida per la presidenza. Non rischia solo Zingaretti

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Nuccio Fava Modifica articolo

20 Settembre 2020 - 10.15


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Vivo da mesi in volontario isolamento causa Covid nella quiete della Tuscia a pochi chilometri dalla Toscana, l’antica Etruria accomunata dalla straordinaria civiltà etrusca che ha caratterizzato per secoli questi territori sino all’avvento progressivo dei latini e di Roma.
Negli ultimi settanta anni la Toscana è stata dominata dal governo ininterrotto della sinistra e oggi, con l’assalto a tappeto della Lega di Salvini e della sua battagliera giovane candidata potrebbe vincere la sfida per la presidenza. Operazione clamorosamente fallita in Emilia Romagna e che se raggiunta rappresenterebbe un brutto colpo per il partito di Zingaretti.
Qualche rischio in verità lo corre anche Matteo Renzi, stella di prima grandezza per alcuni anni della politica nazionale ma da tempo in fase calante e con previsioni tutt’altro che entusiasmanti in quasi tutti i sondaggi. Una bella partita insomma il cui esito andrà raffrontato con il voto in Puglia dove per di più il partito di Renzi ha espresso un proprio candidato di bandiera che, pur con i suoi evidenti limiti di consenso, non potrà che danneggiare il candidato di centrosinistra nel suo difficile confronto con l’onorevole Fitto.
Anche le altre regioni offriranno interessanti elementi di valutazione sullo stato del quadro politico nazionale e risulta un po’ patetico questo continuo insistere da parte delle forze di maggioranza, con il presidente Conte in testa, che nulla cambierà e che niente sarà in discussione dopo il 21 di settembre.
Una posizione comprensibile perché il quadro è complessivamente fin troppo precario e di gran peso gli impegni che dovranno essere assunti tanto per l’uso accorto e proficuo delle ingenti risorse europee, compreso il MES, quanto per la nuova legge elettorale e la modifica dei decreti sicurezza di Salvini.
Ci sarà comunque, come sempre, la necessità di valutare attentamente la percentuale di partecipazione al voto. Anche con riferimento al referendum per il quale non è tuttavia richiesto il quorum.

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