Carlo Calenda ha trascorso gli ultimi giorni a difendere la sua decisione di candidarsi a sindaco di Roma, non da ultimo dal Pd romano che lo ha accusato di spaccare la maggioranza: “Comprendendo perfettamente che per il PD è più facile appoggiare un candidato loro. Questo candidato non è arrivato. A quel punto ho iniziato a prendere in considerazione di candidarmi. Ho verificato con i candidati di cui sopra per verificare che non ci fosse alcuna possibilità di ripensamento. Ho subito avvertito il PD e chiesto a Zingaretti di incontrarlo. Era il 12 di ottobre. Ancora sto aspettando” ha scritto il leader di Azione in una serie di tweet.
“La questione delle primarie, che il PD non farà a Bologna e Napoli e che non ha fatto nei 4/5 delle Regioni va inquadrata in questo modo: non si possono fare a breve per ovvie ragioni di sicurezza. Allora quando le facciamo? – scrive ancora l’ex ministro – A marzo? Forse? E fino ad allora con la Raggi e la destra in campo che facciamo? Ci parliamo addosso? E il PD non cercherà un accordo con i 5S nel mentre? Su tutti questi punti ho chiesto chiarezza a Zingaretti”.
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