Stupisce parecchio la dichiarazione di Gian Marco Centinaio, senatore leghista ed ex ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali del primo governo Conte, che non solo ha fortemente criticato l’ordinanza del coprifuoco chiesta da Attilio Fontana, ma ha anche detto: “E allora io da domani sapete che faccio? Dopo le undici di sera scendo in strada, mi metto a passeggiare per Viale Cremona, nella mia Pavia. E vediamo se qualcuno viene ad arrestarmi”.
Centinaio, fedelissimo di Matteo Salvini, probabilmente sta così seguendo l’ordine di scuderia del leader leghista, che non ha preso bene l’inizativa di Fontana che lo ha, di fatto, scavalcato, dato che la linea della Lega – espressa da Salvini non più tardi di 4 giorni fa – è che ‘il coprifuoco si fa in tempi di guerra’ ed è inutile.
Centinaio definisce la violazione del coprifuoco un “atto di disobbedienza civile”, fatto per “dimostrare l’inutilità di questa misura, che è un provvedimento Potemkin. […] È una cagata pazzesca. Lo dicono tutti”.
Negazionismo al cubo: il leghista Centinaio vuole disobbedire al coprifuoco di Fontana
Centinaio, fedelissimo di Matteo Salvini, probabilmente sta così seguendo l'ordine di scuderia del leader leghista, che non ha preso bene l'iniziativa di Fontana
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21 Ottobre 2020 - 17.01
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