Il capogruppo della Lega in Liguria a una cena 'illegale': "Una offesa ai morti della Regione"
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Il capogruppo della Lega in Liguria a una cena 'illegale': "Una offesa ai morti della Regione"

La denuncia della Sinistra nei confronti di Stefano Mai che ha partecipato a una cena nonostante il divieto del Dpcm.

Stefano Mai
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6 Novembre 2020 - 17.50


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“La notizia dell’ordinanza del sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, che ha deciso di far stare aperti bar e ristoranti fino alle 23, è già di per sè grave. Ma che a esprimere la solidarietà, anche personale, con tanto di foto senza nessun distanziamento, ci sia anche il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Stefano Mai, lo consideriamo vergognoso. Un’offesa alle migliaia di persone che sono decedute in questa regione”.
Così, in una nota, il capogruppo di Linea condivisa in consiglio regionale della Liguria, Gianni Pastorino. L’azione leghista, per il consigliere di opposizione, è un’offesa anche “all’enorme sforzo che stanno facendo i nostri operatori sanitari per dare una risposta alla pandemia da covid-19, nonostante i problemi organizzativi di una giunta regionale di cui il consigliere Mai e’ uno dei maggiori sostenitori. Non dimentichiamoci che le difficoltà del sistema sanitario ligure, che dire lacunoso e’ un complimento, sono responsabilità anche del governo di centrodestra di questi anni e che il precedente assessore era dello stesso partito di Mai e Camiciottoli”.
Pastorino ricorda di aver “ribadito più volte la necessità che le forze politiche chiedessero unitamente all’esecutivo di mettere subito fondi per finanziare determinate attività e le persone che vi lavorano: sostegni economici reali e veloci. La scelta di atti simbolici atti di disobbedienza, invece, mi appare non solo poco politica, ma anche del tutto in contrasto con le richieste del presidente Toti di una collaborazione istituzionale tra opposizione e maggioranza: evidentemente, questa giunta e’ gia’ in cortocircuito e mentre Toti dice certe cose, alcuni riottosi capigruppo ne praticano altre”.

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