“In Veneto stiamo entrando nella fase più critica, alcune province, Belluno e Treviso lo sono già come alcune Ulss”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia nel corso del punto stampa.
“Con mezzo piede siamo già dentro la fase 4, quindi siamo nella fase di massima tensione degli ospedali. Per la metà di novembre dovremmo raggiungere i 250-300 ricoveri nelle terapie intensive”, ha sottolineato Zaia che poi ha tenuto a precisare che “la fase 4 (veneta) non prevede restrizioni sociali, ma solo ospedaliere. Questa fase 4 non c’entra nulla con le zone gialla, arancione e rossa stabilite dal governo su scala nazionale”.
La fase 4 per il Veneto significa pressione ospedaliera, soprattutto per trovare i posti letto per i malati Covid, recuperandone il più possibile dall’attività sanitaria primaria, dai reparti come medicina, che dovranno cedere letti ai reparti Covid”. E Zaia ha spiegato che “secondo i nostri modelli previsionali entro i prossimo 10-20 giorni si potrà arrivare a 1.800-2.000 ricoveri negli ospedali del Veneto nella peggiore delle ipotesi”.
“Ci servono anestesisti e pneumologi. La situazione è pesante per la mancanza di personale. E, non ce ne sono proprio, non è che ci siamo dimenticati di assumerli”, ha chiarito il presidente del Veneto spiegando che per questo si cercherà la collaborazione con “la sanità privata che è una delle colonne della sanità in Veneto. Una collaborazione già avuta nel corso della prima ondata a marzo”.
“Si passa di fascia cioè dalla gialla attuale all’arancione, solo se abbassiamo la guardia- ha ammonito – . Sul fronte ospedaliero noi pensiamo di farcela a restare nei parametri previsti dalla fascia gialla”. E’ il monito lanciato dal presidente del Veneto. “Il resto però dipende dai comportamenti dei cittadini: se aumenta l’indice Rt, e aumenta decisamente il numero dei positivi finiamo in fascia arancione e rossa e ci dobbiamo chiudere tutti in casa. Ma noi non lo vogliamo. Purtroppo, c’è ancora gente che va in giro senza mascherina”, ha sottolineato.
“A parità di tamponi fatti oggi – ha detto però Zaia – ci sono metà dei positivi rispetto allo scorso marzo. Ieri sono stati fatti 20.500 tamponi. E in 24 ore i nuovi positivi sono 2.302, per un totale di 43.937 positivi dall’inizio dell’epidemia, il 21 febbraio scorso. In isolamento in Veneto vi sono oggi 17.972 persone, mentre i ricoverati sono 1.301, 27 in più da ieri, quindi con una frenata del ritmo di crescita dei ricoveri, così come per le terapie intensive salite in totale a 174, 4 in più delle ‘ultime 24 ore”, ha spiegato il governatore annunciando che “vi sono stati anche 13 decessi per un totale di 2.543 dall’inizio dell’epidemia”.
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