La ricetta di Salvini contro il Covid: proteggere gli evasori fiscali e non tassare i ricchi
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La ricetta di Salvini contro il Covid: proteggere gli evasori fiscali e non tassare i ricchi

Le ricette economiche dell'estremista di destra sono sempre un regalo ai furbi. E a pagare i conti della crisi saranno sempre pensionati, disoccupati e le categorie meno protette

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29 Novembre 2020 - 10.49


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La soluzione del capo dell’estrema destra (in concorrenza con Giorgia Meloni) è sempre la stessa: aiutare furbi e evasori e prendersela con i migranti.
C’è il maltempo? Vanno sanati gli abiti e respinti i migranti. Ci sono difficoltà economiche? Vanno premiati gli evasori e cacciati gli africani. C’è il calo della Natalità? Pace fiscale, condono edilizio e porti chiusi.
Poteva cambiare la litania: “Come Lega abbiamo delle priorità ben chiare per affrontare l’emergenza legata al coronavirus: il taglio dell’Irap, il taglio dell’Iva, un anno di pace fiscale e il saldo a stralcio delle cartelle esattoriali, con queste proposte ci prepariamo al confronto”, ha detto Matteo Salvini ospite del “Il caffè della domenica” di Maria Latella su Radio24.
“Lo scostamento di bilancio lo abbiamo votato perché per una volta i soldi non finiscono in mancette, ma nelle casse di quel popolo degli autonomi e delle partite Iva dimenticato da mesi. E’ un piccolo risultato raggiunto, certo 8 miliardi non cambiano la situazione, la manovra economica farà la differenza”.
Contro Leu che vuole tassare i ricchi
“Mi preoccupa l’emendamento di Leu che fa riaffacciare la tassa patrimoniale. L’ultima cosa che serve adesso sono nuove tasse, perché costoro, ritengono ricchi coloro che tra casa e risparmi in banca hanno 500mila euro. Con un Natale magro come mai in precdenza, pensare di tassare chi ha casa e risparmi è da arresto immediato”.

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