Meloni si schiera dalla parte dei ricchi: guai a una piccola tassa per chi ha più di 500 mila euro
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Meloni si schiera dalla parte dei ricchi: guai a una piccola tassa per chi ha più di 500 mila euro

L'estremista di destra tuona contro l'ipotesi di introduirre una aliquota progressiva minima dello 0,2% "sui grandi patrimoni la cui base imponibile è una ricchezza netta superiore a 500 mila euro

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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29 Novembre 2020 - 15.29


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Siamo alle solite: non sono dalla parte degli italiani ma dalla parte dei ricchi. E, se possibile, dalla parte degli evasori fiscali (le continue proposte della Lega e della destra sulla sedicente pace fiscale che altro non è che una sanatoria) e dei furbi con le continue richieste di sanatoria edilizie.


Ma quando si parla di passare i ricchi la destra insorge.
“Il solo fatto di pensare, con questa crisi, con un Natale magro come questo, di tassare chi ha una casa e dei risparmi è da regime, è da arresto immediato”, ha tuonato Matteo Salvini nel corso di un’intervista a “Il caffè della domenica ” su Radio 24. “Ecco la loro risposta alla crisi, il loro regalo di Natale agli italiani: un furto sui conti correnti. Questi nemici dei cittadini vanno fermati il prima possibile”, ha twittato invece la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Furto sui conti correnti di chi? In quanti hanno una ricchezza di 500 mila euro netti (quindi non lordi)? Altra fake new.
La misura in questione è una richiesta di patrimoniale nella lista degli emendamenti alla legge di bilancio a firma di parlamentari di Sinistra Italiana come Nicola Fratoianni (Leu), primo firmatario seguito dal Dem Matteo Orfini, deputati a cui si sono uniti Chiara Gribaudo (Pd), Rossella Muroni (Leu), Erasmo Palazzotto (Leu), Luca Pastorino (Leu), Giuditta Pini (Pd), Fausto Raciti (Pd), Luca Rizzo Nervo (Pd). La misura chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro, derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all’estero”.
Ovviamente questa misura non si farà. Perché mentre la Meloni e l’estrema destra sono sfacciatamente dalla parte dei ricchi anche se parlano di ‘popolo’ anche nelle forze di maggioranza, (gran parte del Pd, Italia VIva e M5s) alla fine l’anima liberal-liberista prevale. E l’equità sociale va a farsi benedire anche in tempi di pandemia.

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