Lamorgese firma la circolare di Natale che autorizza le visite ai nonni e agli amici "non autosufficienti"
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Lamorgese firma la circolare di Natale che autorizza le visite ai nonni e agli amici "non autosufficienti"

Intanto c'è chi si organizza per partire prima della stretta: treni e aerei sono pieni.

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6 Dicembre 2020 - 11.14


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Una circolare pubblicata dal ministero dell’Interno sulle misure del Dpcm 3 dicembre 2020 e sul decreto legge 2 dicembre n. 158 2 certifica quello che era stato anticipato già prima dei provvedimenti, ovvero che sarà possibile fare visita agli amici, ai nonni o agli anziani soli in qualsiasi momento (rispettando il coprifuoco) durante le feste di Natale 2020 e Capodanno 2021. Ma specifica che dovranno essere “non autosufficienti”, in attesa delle Faq di Palazzo Chigi. E il coordinatore del Cts Agostino Miozzo chiede la denuncia penale contro chi aggira i divieti. 

Il testo della circolare inviata da Luciana Lamorgese ai prefetti specifica alle pagine 2 e 3 che, pur essendo vietati nei periodi indicati gli spostamenti tra regioni e comuni, è possibile sia fare visita a parenti e amici soli “non autosufficienti” che tornare a casa, ovvero:

  • resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
  • tra le situazioni di necessità, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita FAQ pubblicata sul sito web del Governo.

Va però sottolineato che in questi casi sarà necessario compilare il modulo autodichiarazione (la cosiddetta autocertificazione). Si vigilerà sugli spostamenti ma nell’autodichiarazione, tra “le situazioni di necessità”, sarà possibile inserire “l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici non autosufficienti allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita Faq pubblicata sul sito web del governo”. C’è da segnalare che nella norma non si specifica che questi debbano essere “soli”. E soprattutto, appare vago il riferimento alla “non autosufficienza” degli amici e dei parenti da visitare: secondo le indicazioni dell’International Classification of Functioning Disability and Health-ICF dell’Organizzazione mondiale della sanità non autosufficiente è chi ha:

  • l’incapacità di provvedere autonomamente al governo della casa, all’approvvigionamento e alla predisposizione dei pasti; 
  • l’incapacità di provvedere autonomamente alla cura di sé, ad alimentarsi e al governo della casa; 
  • l’incapacità di provvedere autonomamente alle funzioni della vita quotidiana e alle relazioni esterne e presenza di problemi di mobilità e di instabilità clinica.
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Per il resto, il ministero dell’Interno fa sapere che la grande stretta dei controlli di Natale comincerà il 21 dicembre, quando diventeranno operative le disposizioni dell’ultimo Dpcm. Ma già oggi, visto il Ponte dell’Immacolata, i controlli sono scattati. 

Il tutto accade mentre sui giornali si racconta come si sta organizzando chi vuole aggirare i controlli di Cenone e Veglione (“le richieste di prenotazione per soggiorni-lampo nelle case vacanze private hanno cominciato a fioccare” e se per gli hotel le regole sono chiare, “per questo altro tipo di allogi è deregulation” oppure prenotare una stanza d’albergo o un b&b per la notte e cenare nella struttura – pur rimandendo nella propria camera – senza limiti d’orario) e, fa sapere il Corriere della Sera oggi, molti italiani sembrano aver deciso di spostarsi per raggiungere le loro destinazioni natalizie il 19 e 20 dicembre:

Alitalia ha fatto sapere che le prenotazioni per volare dal 14 al 20 dicembre sono balzate del 50% (il dato è in salita), ma crescono del 13% anche quelle per la settimana successiva, quando in teoria non ci potrebbe spostare. 

Più tranquilla la situazione sui treni, dove resta in vigore la regola della capienza al 50%: “Non si registrano picchi di acquisti per viaggi sui treni nazionali di Trenitalia (Frecce e Intercity) nelle prossime settimane”, fa sapere Fsnews. “Probabilmente le persone si stanno ancora organizzando ma il temuto assalto al treno non potrà comunque ripetersi”.  

Per questo nella circolare ‘si raccomanda” ai prefetti ”di voler pianificare, nell’ambito dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mirati servizi di controllo del territorio, specie in prossimità delle festività natalizie, dedicando particolare attenzione alle aree di maggiore affollamento, in cui si possono verificare fenomeni di inosservanza, anche involontaria, delle misure di distanziamento interpersonale”. Allo scopo ”andranno opportunamente sensibilizzati tutti gli attori della sicurezza urbana coinvolti nel dispositivo di controllo, tenuto conto della necessità di rafforzare le risorse in campo in ragione della maggiore gravosità dell’impegno”, prosegue. ”Analoga attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto”. 

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Infine, ”a decorrere dal 10 dicembre 2020, nel caso di soggiorno o transito nei quattordici giorni anteriori all’ingresso in Italia in uno o più Stati o territori di cui all’elenco C dell’allegato 20, occorrerà presentare al vettore e agli organi preposti ai controlli l’attestazione di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso, e quindi in territorio estero, a tampone risultato negativo. La mancata presentazione di tale attestazione comporterà, fra l’altro, l’applicazione dell’obbligo di sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni”. E’ quanto si legge nella circolare inviata dal Viminale ai prefetti e firmata dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi, relativa al nuovo dpcm. ”Nel periodo ricompreso fra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 – si legge nella circolare – l’obbligo di sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario troverà comunque applicazione nei confronti delle persone che, residenti o meno in Italia, facciano ingresso nel territorio nazionale per motivi diversi dalle esigenze lavorative”, di ”assoluta urgenza”, ”esigenze di salute”, di studio e per ”rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

E mentre il governatore toscano Eugenio Giani in un’ordinanza prevede deroghe al divieto di spostamento tra comuni il 25, il 26 e il primo gennaio, fino al 6 gennaio i negozi potranno restare aperti fino alle 21 in tutto il Paese. Ma un sondaggio di Euromedia Research illustrato oggi da Alessandra Ghisleri su La Stampa dice che 66,2% degli intervistati approva un periodo natalizio con restrizioni e lockdown parziali come quello annunciato nel nuovo Dpcm, con la possibile richiesta di rivisitare le interpellanze tra comuni piccoli e adiacenti. Tra questi spicca il 72.2% dei residenti nelle zone rosse che attualmente sono sottoposte alle maggiori restrizioni. E c’è di più: solo il 5,2% ha deciso di mantenere viva la tradizione di una cerchia allargata di familiari, congiunti e amici con cui condividere la festa, come sempre, senza violare le usanze del passato. 

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Intanto Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe che tiene la contabilità della pandemia, mette in guardia sui rischi dell’anno nuovo perché non si ripetano i quasi 60mila morti del 2020: “Tutti gli inverni l’influenza affolla gli ospedali e a gennaio c’è il rischio di una strage se, invece di chiudere la seconda ondata di Covid, facciamo partire la terza. Per questo serve il massimo rigore durante le feste”. E il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo chiede intanto di denunciare penalmente (e non solo di multare) chi aggira i divieti: “Gran parte della popolazione italiana le raccomandazioni le sta rispettando. Poi ci sono i soliti furbetti che alterano l’equilibrio tra ordine e raccomandazione, sono quelli che navigano negli spazi lasciati dalle migliori intenzioni del governo. Per questo a preoccupare è il meccanismo emulativo. Servono controlli rigidi e segnali importanti”, dice in un’intervista al Messaggero. Quali? “Se si ferma un soggetto e questo produce un’autocertificazione che ad una verifica risulta falsa, non puoi dargli solo la multa di 300 euro. Devi perseguirlo effettivamente con una denuncia per falso in atto pubblico. Per estremizzare bisogna portarlo di fronte ad un giudice penale, così non c’è il rischio si prendano sotto gamba le misure. Non può passare il messaggio che si tratta di una sorta multa per divieto di sosta, va a finire che qualcuno che dica “chi se ne frega” lo trovi sempre”. 

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