Dibattito aperto con toni molto accesi all’interno della maggioranza sul voto di domani, che può avere ripercussioni importanti sulla maggioranza di governo.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha dettato la strada: “Riguarda il mandato da dare al presidente Conte per il Consiglio europeo dove dovrà tutelare le posizioni e gli interessi del nostro Paese. Il Movimento 5 stelle e la maggioranza tutta hanno il dovere di sostenerlo: serve grande responsabilità in una fase delicatissima per l’Italia. Occorre lavorare per il bene dei cittadini, per uscire dalla crisi il prima possibile”.
Fico: “Un conto è la riforma, un conto accedere al Mes” – Sulla riforma del Mes, il numero uno di Montecitorio chiarisce, intervistato dal “Corriere della Sera”: “Una cosa è la riforma, un’altra è accedere al Mes, cosa di cui non si parlerà mercoledì e su cui comunque non sono d’accordo. La riforma presenta punti migliorativi, ma altri nodi non sono sciolti. Non è la miglior riforma possibile. Si tratta di un percorso avviato da più di un anno, che va letto nell’ottica della posizione italiana in Europa. Non dimentichiamo il brillante successo ottenuto dopo un complesso e serrato negoziato sul Recovery”.
Boschi: “Rottura? Spero di no ma temo di sì” – Anche il capogruppo Italia Viva alla Camera Elena Boschi sottolinea i contrasti in maggioranza e spiega sempre al “Corriere”: Noi abbiamo chiesto da mesi di discutere in Parlamento del Recovery Fund. E abbiamo promosso una discussione interna alla maggioranza. Italia viva chiede, pubblicamente, un dibattito alla luce del sole. Il premier ha fatto un’intervista sabato per dire che aveva già deciso tutto, che si sarebbe creata una governance con 300 consulenti, che i progetti erano già stati predisposti con commissari in grado di avere poteri sostitutivi rispetto ai ministeri. Noi non stiamo sfidando il premier, stiamo solo difendendo le istituzioni di questo Paese: non abbiamo voluto dare i pieni poteri a Salvini, non intendiamo darli a Conte”.
E sul rischio rottura: “Spero di no ma temo di sì. Non stiamo alzando i toni, noi: siamo in presenza di un fatto gravissimo. Non è possibile che il premier sostituisca il governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook. Sono mesi che chiediamo una discussione parlamentare e scopriamo oggi un piano di cento pagine che commissaria i ministri con un emendamento in legge di Bilancio? Se il premier vuole rompere ci dispiace, ma faccia pure. Il richiamo alla responsabilità non può essere a senso unico”.
Faraone: “Il governo non cade ora ma basta con questi metodi” – Frena sul pericolo il capogruppo di Italia Viva al Senato Davide Faraone in un’intervista alla “Stampa”: “A Conte diciamo basta con questo modo di fare. Ma siamo responsabili e al governo non mancheranno i nostri voti fino al varo dei decreti ristori e della legge di bilancio. Noi non facciamo penultimatum, chiediamo però a Conte di fermarsi. E stabilire il percorso più efficace per la gestione di questa unica opportunità”.
Brescia (M5s): “Il governo non è a rischio, basta divisioni” – Non esiste nessun rischio secondo Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera ed esponente M5s. “Mercoledì – dice alla “Stampa” – sarà senza dubbio un giorno delicato. Sono certo che il M5s e la maggioranza troveranno la maturità necessaria a superare tutte le differenze e votare insieme un testo. Non ci possiamo permettere polemiche e divisioni in questo fase. Francamente è uno spettacolo surreale”. E sulla fronda aggiunge: “In passato sono stato anch’io in dissenso, ma ho sempre rispettato le decisioni, provando nel mio piccolo a cambiarle. Non temo chi scappa dal trovare una soluzione condivisa, accecato dalle ideologie. Voteremo per sostenere il presidente del Consiglio ai tavoli europei”.
Argomenti: giuseppe conte