Lo annuncia in conferenza stampa a Bruxelles il premier Giuseppe Conte: “Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, ci confronteremo con le singole forze politiche e poi collettivamente. Cercheremo di capire che fondamento hanno questo critiche e che istanze rappresentano. Il Paese merita risposte”. Conte riconosce che “ci sono delle istanze molto critiche, dobbiamo capire cosa nascondono, quali obiettivi. Lo faremo incontrando le delegazioni delle singoli forze di maggioranze. Serve trasparenza. È chiaro che dobbiamo dimostrare di essere all’altezza ma dobbiamo già dimostrarlo nelle convinzioni, nei toni, per farlo non ci dobbiamo nascondere. C’è già una collegialità, ma evidentemente non basta”.
Ancora oggi dalle colonne di El Pais Matteo Renzi torna a minacciare la crisi di Governo, dicendosi pronto a far cadere il Governo se il presidente del Consiglio non farà marcia indietro sulla cabina di regia per la gestione dei fondi europei. ”Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no” afferma il leader di Italia Viva.
“Io ho la piena responsabilità e consapevolezza di questo incarico, e sono pienamente edotto del fatto che andrò avanti con la fiducia di ogni forza di maggioranza e di tutte le forze complessivamente” replica Giuseppe Conte. “Ben vengano tutte le proposte per migliorare la capacità amministrativa dello Stato” sul Recovery Plan, aggiunge, “quello che va chiarito è che questa struttura non vuole e direi non può esautorare i soggetti attuatori dei singoli progetti, che saranno amministrazioni centrali e periferiche. Noi però abbiamo bisogno di una cabina di monitoraggio, altrimenti perderemmo soldi”.
Sulle ratifiche nazionali del Recovery Fund “il clima è molto buono, anche da Paesi che sono stati più diffidenti. Non c’è stato nessun segnale di nervosismo, non ci aspettiamo un cammino irto” dice ancora il premier al termine del Consiglio europeo. “Ragionevolmente sarà difficile che potremo partire prima di febbraio”.
Altro grande tema, quello delle restrizioni per Natale. I limiti agli spostamenti nelle festività possono “creare un problema oggettivo, è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà” riconosce Conte, secondo cui “se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano. Ma grande cautela in qualsiasi eccezione”.
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