All’indomani del gelo dell’alleata sovranista Giorgia Meloni, sull’ipotesi del governo di transizione “per portare il paese a elezioni”, Matteo Salvini rivede il tiro e prova a gettare acqua sul fuoco (del centrodestra) Sollecitato dai giornalisti dopo l’udienza di Catania sul caso Gregoretti che l’unico governo che può traghettare il paese al voto è “un governo di persone serie e competenti”, un esecutivo “di centrodestra”, dentro cui magari portare “chi nel Parlamento si è rotto le scatole dell’attuale compagine a guida Conte”. Avvertendo che anche per il dopo Mattarella, la Lega e il centrodestra saranno “determinanti”.
Parole che cambiano, di molto, il quadro, ribadendo la centralità del centrodestra (“che ha ritrovato dopo tempo unità e si è pure ingrandito” coinvolgendo i partitini), ma che anche allontanano qualsiasi ipotesi di accordo sottobanco con chi al governo – partiti e movimenti – c’è già adesso: “Nessun governone, governino e governetto con il Pd, con i 5Stelle e con Renzi” perché “non ho alcuna ambizione a governare con simili compagni di viaggio”.
Incalzato sui tempi e sulla possibilità ‘reale’ di un governo simile, Salvini spiega che non si dovrà arrivare al voto del successore di Mattarella, tra un anno esatto con questo governo e questo parlamento: “Posso solo augurarmi da italiano e da leader dell’opposizione, e per questo lavorerò, che non si trascini un governo fermo e litigioso in un parlamento fermo e litigioso fino al febbraio 2022 per condizionare le elezioni del Presidente della Repubblica”.
Nel merito non esclude un Mattarella bis: “Io poi ho alcune idee in testa – rivela – è chiaro che il prossimo presidente della Repubblica, nuovo o vecchio che sia, dovrà essere il presidente di tutti. Quindi mi spiace che qualcuno in casa del Pd o in casa di Renzi parli del Quirinale come casa sua e affare di partito”. E alla domanda a cosa si riferisce quando parla di “alcune idee” ha spiegato: “Non ve lo dico e sicuramente la nomina del prossimo presidente avrà nel centrodestra e nella Lega un contributo fondamentale senza il quale non si va da nessuna parte”.
Poi lascia aperto uno spiraglio per le politiche entro l’estate, che sembra poco più di una ipotesi da scuola: “A fine luglio inizia il semestre bianco, conto che da qui a luglio la situazione sanitaria sia più tranquilla e controllata di oggi e quindi mai dire mai. Non sto lavorando per dare spallate a nessuno ma per costruire e lo abbiamo dimostrato nelle ultime settimane”.