Parole spregevoli, ignobili. Salvini dovrebbe espellerlo dal partito visto che da secessionista si è trasformato in “patriota”. L’europarlamentare pavese Angelo Ciocca ha parlato dell’ipotesi che la Lombardia possa avere un numero di vaccini non commisurato alla popolazione rispetto al Lazio ”E’ possibile se qualcuno vuole fare politica sulla salute della gente, se qualcuno pensa di fare clientelismo territoriale”.
“Si premia una Regione rispetto a un’altra perché una a livello democratico ha un colore rispetto a un altro – ha proseguito -. I fattori che devono portare alla distribuzione del vaccino devono essere il numero di abitanti, una proporzione fra quanti abitanti ho e quanti vaccini. Non è pensabile che la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Lazio possa ricevere meno vaccini. Poi bisogna valutare quanto l’importanza economica del territorio. La Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.
“Addirittura?”, ha replicato il conduttore Marco Oliva. “Sì, è un dato di fatto. Se si ammala un lombardo, economicamente, da imprenditori, vale di più rispetto a un laziale”, ha aggiunto l’ europarlamentare. “Sulla salute non si può fare politica, ma bisogna fare anche un ragionamento economico per il Paese perché purtroppo, è un dato di fatto, un cittadino lombardo paga più tasse rispetto un cittadino laziale – ha concluso Ciocca -. La Lombardia è stato il territorio che è stato più colpito ed è ancora quello più colpito dai contagi. Gli estintori li metti a disposizione dove hai più incendi: sia perché siamo numerosi, sia perché ci sono più ammalati e contagi e poi non ultimo l’aspetto economico perché è un territorio che più va in difficoltà più paga l’intero Paese”.
D’altronde, Ciocca non è nuovo a uscite del genere: due anni fa aveva strofinato la suola della sua scarpa sui fogli del discorso con cui il comissario europeo Moscovici annunciava la bocciatura della manovra italiana.
Insomma, un attore in piena regola.