Calderoli orfano di Bolsonaro: "Il decreto anti-Covid viola la Costituzione"
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Calderoli orfano di Bolsonaro: "Il decreto anti-Covid viola la Costituzione"

Con Salvini silente ci pensano gli altri leghisti a protestare contro le norme con le quali si cerca di limitare una terza ondata porterebbe ad una impennata di morti. Prima la speculazione poi la vita

Salvini e Calderoli
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19 Dicembre 2020 - 17.42


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Che dire? Sono orfani di Trump e Bolsonaro e pur di attaccare le misure anti-Covid si appellano a quella Costituzione sulla quale, da bravi “padani’ nemici dell’Italia ha speso parole piene di fiele per anni.
“Nel delirio dei pieni poteri si sta facendo carne di porco della nostra Carta Costituzionale. Così oltre ad aver calpestato e limitato tutte le libertà e i diritti fondamentali, con l’ultimo decreto legge si cancella, pur non citandoli neppure in premessa, anche l’articolo 14 e 17 della Costituzione ovvero l’inviolabilità del domicilio (articolo 14) e il diritto dei cittadini di riunirsi pacificamente e senza armi (articolo 17). Le riunioni che possono essere limitate o vietate sulla base della Costituzione sono solo quelle in luogo pubblico per motivi di sicurezza o incolumità pubblica e quindi non riferibili al primo comma: il pranzo di Natale è una riunione pacifica, che si svolge in un luogo privato e in un domicilio inviolabile e non vincolabile”.
Lo ha affermato il senatore della Lega, Roberto Calderoli.
“Con l’ultimo decreto sulla base del combinato disposto degli articoli 14 e 17, al di là delle chiacchiere del presidente del Consiglio, si entra a gamba tesa dentro alle case dei cittadini, contando addirittura il numero di quelli che possono venire, non determinando solo una mera limitazione della circolazione ma una vera ‘sospensione’ della Costituzione. Ma al di là degli aspetti costituzionali -sottolinea il vicepresidente del Senato- tutto questo fa a pugni con i principi del buon senso. Se uno cerca di comprendere quello che può fare nei giorni rossi o in quelli arancioni non lo capisce nemmeno consultando un esperto di diritto costituzionale, quale io non sono e proprio per questo ne ho consultato uno”.
“Mi immagino -insiste Calderoli- cosa potrà aver capito un normale cittadino se non lo ha capito nemmeno un esperto di diritto costituzionale. Perché, al di là di quello che dichiara il presidente Conte, dalla zona rossa a quella arancione non cambia assolutamente nulla se non il numero di persone che possono muoversi. E se la norma non può essere compresa mi chiedo come possa essere applicata, come possano le forze dell’ordine controllare o sanzionare i divieti che i cittadini non sono in grado di comprendere. O pensano di risolvere tutto con le Faq del Viminale che non sono leggi e non hanno alcun valore? Verrebbe da pensare che chi ha scritto questo norme abbia già iniziato a festeggiare il Natale o le altre feste e raggiunto un discreto grado alcolico…”.
“Ma ci rendiamo conto? Si poteva fare un lockdown totale, che poteva avere un senso, ma la responsabilità di deciderlo dovevano assumersela lor signori al Governo invece la soluzione partorita mi sembra quella della barzelletta ‘si mia figlia è incinta ma solo un pochino’, ovvero massacro cittadini, lavoratori, imprese, le stesse festività, e poi non sappiamo neppure se ci sarà un contenimento dell’epidemia perché l’esodo incontrollato dalle grandi città, i treni presi d’assalto da ieri, i 10 km di coda oggi al casello in uscita da Milano non fanno certo ben sperare…Presidente Mattarella ci affidiamo a lei e alla sua saggezza, intervenga lei perché è evidente a tutti che così non si può andare avanti”, conclude.

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